Roma, 18 dicembre 2023 - Sempre meno italiani, l’Istat certifica quel che sabato Elon Musk ha dichirato ad Atreju (“italiani, fate figli”). Siamo scesi sotto i 59 milioni, esattamente 58.997.201 i residenti certificati dall’istituto di statistica al 31 dicembre 2022.
Ecco la fotografia del censimento 2022: l’Italia “perde popolazione e invecchia nonostante il contributo degli stranieri”.
Popolazione, ecco quanti siamo: gli ultimi numeri dell’Istat
Il 51, 2% sono femmine e il 48,8% maschi. Sempre più sbilanciato il rapporto generazionale: per ogni bambino con meno di 6 anni, ci sono più di 5 anziani, precisamente 5,6%. Per l’indice di vecchiaia se nel 1971 si contavano 46 over 65 ogni 100 giovani under 15,oggi se ne contano 193 Nuovo record negativo per la natalità: 393mila nel 2022, quasi 7mila in meno rispetto al 2021 (-1,7%).
Come stanno i comuni italiani
Il 61,3% dei 7.904 comuni italiani (4.843) perde popolazione rispetto all’anno precedente, mentre un leggero incremento si osserva solo in 2.936 comuni dove risiedono circa 28 milioni 325mila persone, il 48% della popolazione a fine 2022.
Il decremento di popolazione interessa soprattutto i piccoli Comuni fino a 5mila abitanti (che rappresentano ben il 70% dei comuni italiani), i due terzi dei quali perdono popolazione rispetto al censimento 2021. I nati del 2022 sono ben 183mila in meno (-31,8%) rispetto al 2008, anno in cui il numero dei nati vivi registrò il più alto valore dall’inizio degli anni Duemila.
Gli stranieri
È in leggero aumento l’incidenza della popolazione straniera, pari all’8.7% della popolazione residente, mentre nel 2021 era dell’8,5%. Sono 5.141.341 i cittadini stranieri abitualmente dimoranti in Italia al 31 dicembre 2022. Come per il complesso della popolazione residente si registra una leggera prevalenza della componente femminile, che rappresenta il 51,0% della popolazione straniera. Rispetto al 2021 si contano circa 110mila cittadini stranieri in più.
I nati da genitori stranieri
I nati da genitori entrambi stranieri sono 53mila e costituiscono il 13,5% del totale dei nati. L’incidenza è più elevata nelle Regioni del Nord (19,3%) dove la presenza straniera è più radicata e, in misura minore, in quelle del Centro (15,1%); nel Mezzogiorno è invece inferiore (5,4%). I nati da genitori in cui almeno uno dei partner è straniero (20,9% del totale dei nati) continuano a decrescere nel 2022, attestandosi a 82mila unità. Nel 2022 il numero medio di figli per donna è pari a 1,24, valore in lieve calo rispetto all’anno precedente (1,25). l Centro presenta la fecondità più bassa, pari a 1,15 figli per donna; era 1,19 nel 2021 . Il Nord e il Mezzogiorno registrano nel 2022 un uguale livello di fecondità. Il massimo valore di fecondità (1,64), si registra nella provincia autonoma di Bolzano mentre la Sardegna continua a detenere il valore minimo (0,95). Per il totale delle donne residenti, l’età media al parto rimane stabile rispetto al 2021, pari a 32,4 anni, mentre l’età media alla nascita del primo figlio si attesta a 31,6 anni.
L’età media del parto
L’età media al parto è più alta nel Centro e nel Nord (32,8 e 32,5) rispetto al Mezzogiorno (32,0).
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