Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Istat, la nostra vita nel lockdown: più tempo per i figli e a tavola

L'obbligo di restare a casa ha stravolto la quotidianità: un terzo dei cittadini si è svegliato più tardi, quasi tutti sono riusciti a dedicarsi ad attività di tempo libero. Il report 'Fase 1'

Cittadini suonano sui balconi durante il lockdown

Cittadini suonano sui balconi durante il lockdown

Roma, 5 giugno 2020 - Come è cambiata la vita degli italiani durante il lockdown? Nel report 'Fase 1: le giornate in casa durante il lockdown: 5 aprile-21 aprile 2020', l'Istat ha evidenziato come l'obbligo di restare a casa abbia stravolto la quotidianità degli italiani e abbia avuto un forte impatto sulla loro giornata e sul loro modo di passare il tempo.

Cura dei figli

Il primo effetto è stato quello di ripiegare sulle attività possibili all'interno delle mura domestiche - senza rinunciare alla creatività - e di cogliere questa occasione per fare sperimentazioni e dedicarsi a quanto rimandato da tempo. La cura dei figli occupa il 7,9% dei cittadini, con minime differenze tra uomini e donne. Questo dato riportato alla popolazione che ha figli consente di evidenziare come questo tipo di attività sia stato molto impegnativo in quanto svolto dall'85,9% della popolazione con figli tra 0 e 14 anni.Questa, tra l'altro, è stata indicata più frequentemente delle altre come l'attività cui è stato dedicato piu' tempo rispetto alla situazione pre-Covid: 67,2% di chi l'ha svolta. Solo per il 29,5% delle persone il tempo in questo ambito non è variato. 

Tempo libero

Ordinando le attività in base alla percentuale di cittadini che le svolgono, al di là delle attività fisiologiche (dormire, mangiare, lavarsi, ecc.) che sono comuni a tutti, il dato che emerge con evidenza è che la quasi totalità della popolazione è riuscita a dedicarsi ad attività di tempo libero (98,3%). Il 76,9% ha svolto lavoro familiare (pulizia della casa, cura dei conviventi, ecc.). Solo il 28% è uscito per vari motivi (passeggiata, andare a lavoro, a fare la spesa). Ha lavorato il 16,7% della popolazione e studiato l'8% (quota che sale al 61,9% tra gli studenti di 18 anni e più).  

Più tempo a tavola

Gli italiani hanno anche riscoperto il gusto di stare a tavola. Per quanto riguarda il consumo dei pasti, si legge nel focus, anche se oltre i due terzi dei rispondenti non hanno riscontrato variazioni nel tempo dedicato, più di un cittadino su quattro (27%) ritiene invece di avere impiegato più tempo per fare colazione, pranzo o cena. I pasti sono diventati momenti conviviali anche nei giorni feriali a fronte della presenza della famiglia al completo più spesso che in altri periodi. 

Sveglia più tardi

Un terzo dei cittadini si è svegliato più tardi rispetto a prima e un quinto ha dormito di più. Ad approfittarne sono stati gli uomini più delle donne.

Tv e videochiamate

Passando a considerare le attività di tempo libero, quella che ha coinvolto il maggior numero di cittadini riguarda l'uso dei mezzi e dispositivi (93,6%) che, nella fase 1, sono stati un indispensabile canale di aggiornamento sull'evoluzione della situazione oltre che di intrattenimento. La tv, vista dal 92% dei cittadini, si conferma la compagna di viaggio soprattutto nei momenti più difficili e per le categorie più vulnerabili: i livelli più elevati si sono osservati tra la popolazione anziana di 65 anni e più che, nella quasi totalità dei casi, ha fruito di questo mezzo di comunicazione (96,2% dei casi).

L'altra attività di tempo libero più praticata sono stati i contatti sociali, ovviamente tramite i canali consentiti. Tre cittadini su quattro hanno curato le loro relazioni sociali come hanno potuto, in un momento in cui le visite e gli incontri a familiari e amici non erano consentiti. Il 62,9% ha sentito telefonicamente o tramite videochiamate i propri parenti: lo hanno fatto soprattutto le donne (68,4% rispetto al 57% degli uomini). Anche i rapporti con gli amici sono stati curati