"È successo quello che non pensavo: mi sono innamorato di un’altra persona, notevolmente più giovane". Non fa mistero del dramma nel suo matrimonio Giampaolo Amato, interrogato durante le indagini da Procura e carabinieri. L’uomo, assistito dagli avvocati Gianluigi Lebro e Cesarina Mitaritonna, sta attendendo la fissazione dell’udienza di Riesame, nella speranza di una scarcerazione. Fin dal primo istante il medico si è detto innocente, respingendo l’accusa di avere ucciso la moglie Isabella Linsalata il 31 ottobre 2021.
Con lei il rapporto proseguiva "tra alti e bassi" dal 2018, quando lui aveva iniziato la relazione clandestina. Ma le cose con Isabella, spiega, stavano migliorando proprio "nell’autunno 2021". Sulle benzodiazepine trovate nelle urine della moglie nel 2019 dopo avere bevuto una bottiglia di vino da lui offerta, ricostruisce: "Tanto tempo dopo Isabella mi ha raccontato degli esami. Mi è sembrato strano, non ha quantificato i valori, ma qualche volta prendeva farmaci per stare tranquilla. Non le ho mai somministrato a sua insaputa delle benzodiazepine. Che lei lo temesse? Lo escludo". Anzi, quando lei gli parlò dell’esito, "mi ero preoccupato, lei minimizzò. Disse ’no, prendo poca roba per stare un po’ calma, in questo momento ci sono duemila preoccupazioni’. Io le dissi: mi raccomando".