Roma, 11 luglio 2024 – Un po’ meglio ma non benissimo. E’ questo l’esito dei risultati delle prove Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione), vale a dire le prove comuni sulle principali discipline scolastiche che vengo svolte (test uguali per tutti) in tutta Italia.
Prove invalsi
Le prove invalsi sono test standardizzati nazionali per la rilevazione degli apprendimenti, che vengono somministrati nelle seconde e quinte elementari, terze medie e in tutte le seconde e quinte superiori, sono test che servono, nelle intenzioni del Ministero dell’Istruzione, a valutare il livello di preparazione degli alunni italiani, in Italiano, Matematica e Inglese.
I numeri dell’Invalsi 2024
Quest’anno le Invalsi hanno coinvolto circa un milione di studenti della scuola Primaria (classe II e classe V), circa 570.000 studenti della scuola Secondaria di Primo grado (classe III) e più di un milione di studenti della scuola Secondaria di Secondo grado: "Nonostante gli elevati numeri di studenti e studentesse partecipanti, di classi e di scuole coinvolte - precisa Invalsi - le prove si sono svolte regolarmente con tassi di copertura molto elevati, vicini al raggiungimento di tutta la popolazione destinataria delle prove stesse".
Scuola elementare
Per quanto di modesta entità, si riscontrano prime indicazioni di una "inversione di tendenza" dei risultati in Italiano e Matematica gli allievi della seconda elementare. Nonostante gli esiti siano ancora significativamente meno buoni di quelli registrati nel 2019 e nel 2021, si evidenzia una lieve ripresa per quanto riguarda la Matematica che, se confermata in futuro, potrebbe segnare l`inizio della ripresa in un grado scolastico così importante. È infatti in crescita rispetto al 2023 la percentuale di allievi che raggiungono almeno il livello base:
- In Italiano circa il 67% (era il 69% nel 2023 e il 73% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (almeno la fascia 3);
- In Matematica circa il 67% (era il 64% nel 2023 e il 71% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (almeno la fascia 3).
L’andamento degli esiti della quinta elementare è piuttosto differenziato in base alla disciplina, ma prevalgono le note positive rispetto a quelle meno favorevoli. Ad eccezione dell’Italiano dove i risultati sono stabili, in Matematica e soprattutto in Inglese si riscontra una inversione nell’andamento dei risultati, con una crescita statisticamente significativa per entrambe le prove di Inglese.
- In Italiano circa il 75% (era il 74% nel 2023 e l`80% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (almeno la fascia 3);
- In Matematica circa il 68% (era il 63% nel 2023 e il 66% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (almeno la fascia 3);
- Anche i risultati d’Inglese sono nuovamente in crescita dopo il calo del 2023. Il 95% (era l`87% nel 2023, il 94% nel 2022) degli allievi e delle allieve raggiunge il prescritto livello A1 del QCER (Quadro comune europeo di riferimento) nella prova di lettura (Reading), mentre nella prova di ascolto (Listening) è l`86% di allievi e allieve (erano l`81% nel 2023 e l`85% nel 2022) a raggiungere il prescritto livello A1 del QCER.
Le scuole medie
Come era avvenuto nel 2023, anche i risultati del 2024 confermano che si è fermato il calo in Italiano e Matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021, ma purtroppo non si riscontra ancora un’inversione di tendenza. Gli esiti di Inglese (sia listening sia reading) sono invece in netto miglioramento. A livello nazionale gli studenti che raggiungono risultati almeno adeguati, ossia in linea con quanto stabilito dalle Indicazioni nazionali, sono:
- in Italiano il 60% (-2 punti percentuali rispetto al 2023);
- in Matematica il 56% (invariato rispetto al 2021, 2022 e al 2023);
- in Inglese Reading (A2) il 82% (+2 punti percentuali rispetto al 2023 e +4 punti percentuali rispetto al 2022 e + 6 punti percentuali rispetto al 2021);
- in Inglese Listening (A2) il 68% (+3 punti percentuali rispetto al 2023, +6 punti percentuali rispetto al 2022 e +8 punti rispetto al 2021).
Dall`inizio della rilevazione (2018) è aumentata di ben 14 punti percentuali la quota di allievi che raggiungono il prescritto A2 in Listening. I divari territoriali rimangono molto ampi. In alcune regioni del Mezzogiorno si riscontra un maggior numero di allievi e allieve con livelli di risultato molto bassi. In particolare, solo il 48% degli studenti della macro-area Sud raggiunge almeno il livello 3 in Matematica e tale percentuale scende drammaticamente al 39% nel Sud e Isole. Si confermano, in parte ampliate, forti evidenze di disuguaglianza di opportunità di apprendimento nelle regioni del Mezzogiorno sia in termini di diversa capacità della scuola di attenuare l`effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e, soprattutto, tra classi.
Scuole superiori
Per quanto riguarda il secondo anno della scuola superiore - Secondaria di secondo grado (nel 2020 e nel 2021 le prove non si sono svolte a causa della pandemia), in Italiano il 62% degli studenti (-1 punto rispetto al 2023; -4 punti percentuali rispetto al 2022 e -8 punti rispetto al 2019) raggiunge almeno il livello base (ovvero il livello 3). Le differenze tra l’Italia centro-settentrionale e quella meridionale rimangono consistenti, anche se si osserva un preoccupante calo nel Nord Ovest e nel Centro; in Matematica il 55% degli studenti e delle studentesse, risultati invariati rispetto al 2013 (+1 punto percentuale rispetto al 2022 e 7 punti percentuali rispetto al 2019), raggiunge almeno il livello base (ovvero il livello 3). La distanza nei risultati tra Centro-Nord e Mezzogiorno si riduce di qualche punto percentuale poiché solo le due macro-aree meridionali migliorano leggermente rispetto al 2023. Tuttavia, la quota di allievi e di allieve che raggiungono almeno il livello 3 si riduce ulteriormente nel Sud rispetto al grado 8, passando dal 48% al 44%, evidenziandosi una vera e propria emergenza nell’apprendimento della Matematica.
Per l'ultimo anno della Scuola Secondaria di Secondo grado (quinta superiore), i risultati delle prove Invalsi evidenziano invece "un apprezzabile miglioramento rispetto agli anni passati in tutte le discipline osservate":
- in Italiano il 56% degli studenti (+5 punti rispetto al 2023, +4 punti rispetto al 2022) raggiunge almeno il livello base (ovvero il livello 3). Il divario massimo tra Nord e Sud scende dai 23 punti del 2023 ai 21 punti del 2024;
- in Matematica sembra intravedersi un leggero miglioramento con il passaggio al 52% (dopo tre rilevazioni stabili al 50%) della quota di allievi e di allieve che raggiungono almeno il livello 3. Il divario massimo tra Nord e Sud scende dai 31 punti del 2023 ai 27 punti del 2024, ancora molto ampio, ma comunque in miglioramento;
- in Inglese il 60% degli studenti raggiunge i traguardi (B2 per l`istruzione tecnica e liceale e il B1+ per quella professionale) nella prova di Reading (+4 punti percentuali rispetto al 2023) e il 45% in quella di Listening (+3 punti percentuale rispetto al 2023). Soprattutto per la prova di Listening la differenza della quota di allievi e di allieve che raggiunge i traguardi prescritti è di 31 punti percentuali tra il Nord e il Mezzogiorno.
"Nella quinta Primaria, già dall'anno prossimo cominceremo sul campo le fasi di sperimentazione sulla somministrazione delle Prove in formato Computer Based, per arrivare il più presto possibile sull'intera popolazione", ha confermato Ricci: "Dopo la sperimentazione saremo in grado di fare una previsione sulla messa a regime: l'obiettivo è il prima possibile".
“Emergenza matematica” al Sud
Tra i risultati delle prove invalsi spicca un dato: solo il 44% dei 15enni al Sud ha competenze di base di Matematica: c'è in questi territori una una vera e propria emergenza nell'apprendimento della materia. A sostenerlo è l'Invalsi. In particolare, l'Istituto ricorda che in II secondaria di secondo grado nel 2020 e nel 2021 le prove non si sono svolte a causa della pandemia.
Competenze minime accettabili
A livello nazionale la dispersione scolastica implicita (di chi non raggiunge le competenze minime 'accettabili’) raggiunge il valore più basso da quando è iniziata la sua rilevazione nel 2019. È quanto emerge dal Report Invalsi 2024.
Nel 2019 la dispersione scolastica implicita si attestava al 7,5%, per salire al 9,8% nel 2021, forse anche a causa di lunghi periodi di sospensione delle lezioni in presenza. Nel 2022 era passata al 9,7% ; nel 2023 si è attestata all'8,7%. Nel 2024 scende al 6,6% e solo in due regioni italiane (Campania e Sardegna) rimane sopra il 10%. A inizio secolo la dispersione era di oltre il 25%.