Lunedì 20 Gennaio 2025
Leo Turrini
Cronaca

Riccardo Patrese e il codice delle strada: “In pista andavo a 350 all’ora ma ho preso la multa ai 71”

Il campione di Formula Uno racconta gli aneddoti dentro e fuori i circuiti: “Il nuovo codice della strada? Principi giusti anche se non cambiano gli stupidi”

Riccardo Patrese, 70 anni, è l’italiano che ha disputato nella storia più Gran premi di Formula Uno

Riccardo Patrese, 70 anni, è l’italiano che ha disputato nella storia più Gran premi di Formula Uno

“Sul nuovo codice della strada io sto con il ministro Salvini. Anche se…”. Riccardo Patrese è l’italiano che ha disputato nella storia più Gran Premi di Formula Uno: 256. Ne ha vinti 6 e nel 1992 è arrivato secondo nel Mondiale (“Sono l’Azzurro del volante che più si è avvicinato al mito di Ciccio Ascari, iridato nel 1953”).

Oggi, Riccardo, ha 70 anni.

“E mi riconosco nelle politiche per tutelare la sicurezza di automobilisti e pedoni. Anche se…”

Di nuovo?

“Sì, perché ci tengo a dire che non dobbiamo farci troppe illusioni”.

In che senso?

“Non sarà l’inasprimento delle sanzioni a far cambiare atteggiamento agli irresponsabili. Se uno è stupido, se ne frega di multe e ritiro della patente. Però, ripeto, il principio è giusto”.

Di strada si muore troppo.

“Esatto. Io sono stato un driver, comprendo la passione per la velocità. Ma è necessario insistere sulla sensibilizzazione della gente, bisogna far capire che mettersi al volante in condizioni alterate è una idiozia, punto”.

E come la mettiamo con quei ristoratori che si lamentano perché adesso a tavola si consuma meno vino?

“La mettiamo che qui lei casca male”.

Prego?

“Eh, per la tradizione io sono un veneto atipico, praticamente astemio. Ma al di là delle mie inclinazioni personali non c’è discussione: se devi guidare non bevi. Basta organizzarsi con gli amici, so che in tanti lo fanno. In compagnia, chi porta la macchina va ad acqua”.

Patrese, ma lei ha mai preso una multa?

“Sì, una sola”.

Immagino per eccesso di velocità, considerato il curriculum di una vita.

“Bravo. Ma vuol ridere?”.

Proviamo.

“L’unica multa della mia vita l’ho presa perché andavo a 71 all’ora su una strada di provincia nel Padovano dove c’era il limite dei 70”.

Fregato per un chilometro.

“Ah, ma era una sanzione ineccepibile e ho pagato il dovuto, anche se mi è venuto in mente quando a Monza in pista con la Williams toccavo i 350…”.

In autostrada come viaggia?

“So che c’è il limite dei 130 e mi adeguo, magari non mi dispiacerebbe se lo alzassero a 140, ma insomma, ci sta”.

E del futuro dell’automotive, come scrivono quelli bravi, che mi dice? Addio ai modelli a benzina e diesel?

“Ma no”.

Ma no?

“Senta, io ho una macchina ibrida e mi trovo benissimo. Ma è stato e resta un errore puntare solo sull’elettrico”.

Non le piace l’auto alla spina?

“Non è che non mi piaccia. È che non può essere l’unica soluzione. Tra l’altro quasi nessuno lo racconta, ma i motori endotermici di oggi inquinano molto meno di dieci anni fa. La tecnologia non smette di fare progressi e non ha senso escludere opzioni. Aggiungo che ecologicamente sarà un bel problema smaltire tutte le batterie, una volta che ci fossero solo auto elettriche. E ancora non è che i danni al clima, innegabili, vengano esclusivamente dai tubi di scappamento delle macchine!”.

Vedo che il tema la appassiona.

“Beh, spero che nel dibattito pubblico prevalga il pragmatismo”.

Ma lei non ha la sensazione che per le nuove generazioni l’automobile abbia smesso di essere una priorità?

“Ne ho la certezza! Quando ero adolescente io, prendere la patente e avere un’auto, anche usata, era il sogno, la macchina significava libertà, conquista dell’indipendenza. Oggi i giovani l’autonomia la cercano altrove e io non li biasimo, ci mancherebbe”.

Però Lorenzo Patrese, anni 19, figlio suo, fa il pilota come papà.

“Deve essere il DNA! Scherzi a parte non tocca a me segnalarlo, ma Lorenzo è bravo. Sta anche per colmare una mia lacuna… Io non sono mai riuscito a guidare una Ferrari in gara. Invece il mio ragazzo a fine mese, grazie all’aiuto della scuderia Cetilar della famiglia Lacorte, parteciperà alla 24 Ore di Daytona con la 296 del Cavallino”.

Meglio Patrese junior di Patrese senior.

“Mettiamola pure così, è una cosa che mi inorgoglisce”.

A proposito di Ferrari…

“Ho già capito, lei vuol chiedermi come giudico lo sbarco di Lewis Hamilton a Maranello”.

Capisce bene.

“È una grande operazione.Hamilton è ancora motivato, porterà carisma ed esperienza, con Leclerc formeranno una grande coppia”.

Vinceranno?

“Ah, saperlo…”.