Mercoledì 9 Ottobre 2024

Inchiesta curve, interrogato Simone Inzaghi: “Mai minacce o intimidazioni dagli ultras”

Il tecnico dell’Inter: le conversazioni con i supporter indagati? Normali dinamiche nei rapporti fra tifosi più caldi e club

Milano, 9 ottobre 2024 – Nessuna minaccia. Nessuna pressione indebita. Nessuna intimidazione. Solo richieste, da lui inquadrate nei rapporti tipici fra curva e squadra, evidentemente già visti in sue precedenti esperienze.

Simone Inzaghi e Giuseppe Marotta: in un'intercettazione gli ultras chiedono all'allenatore di intercedere con il dirigente per avere più biglietti
Simone Inzaghi e Giuseppe Marotta: in un'intercettazione gli ultras chiedono all'allenatore di intercedere con il dirigente per avere più biglietti

L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi – non indagato – nell’interrogatorio di oggi, mercoledì 9 ottobre, nell’ambito dell’inchiesta che ha decapitato i vertici dei gruppi ultras milanesi, ha ammesso di aver avuto rapporti con i tifosi più caldi e, nello specifico, di aver parlato al telefono con Marco Ferdico, ex front man della Curva Nord.

In queste interlocuzioni, però, in cui si è trattato anche il tema delle richieste riguardanti l’aumento della dotazione di biglietti per la finale di Champions League contro il Manchester City, il tecnico campione d’Italia ha detto di non essersi mai sentito minacciato o intimidito.

Il colloquio

Inzaghi, accompagnato dall’avvocato della società e dal responsabile sicurezza nerazzurro, è stato sentito dagli investigatori della squadra mobile. Ha detto che i capi curva parlavano con tutti. Con l’allenatore e con la dirigenza. Un dialogo – questa l’opinione di Inzaghi – che rientra nelle note note dinamiche del rapporto tra i supporter del tifo organizzato e la squadra.

Ha precisato che in quei dialoghi lui non ha manifestato alcun timore, alcuna paura. E che mai si è sentito mai minacciato dal capo ultrà e dalle sue richieste. Se gli ha dato ascolto è perché temeva di perdere il sostegno dei supporter più caldi, in un appuntamento tanto importante quale l’ultimo atto della coppa, poi comunque perso contro i Blues guidati da Pep Guardiola.

L’intercettazione

MARCO FERDICO INSTAGRAM-2
MARCO FERDICO INSTAGRAM-2

Nell'intercettazione del 26 maggio 2023 Ferdico, ora in carcere con l'accusa di associazione per delinquere aggravata dalla agevolazione mafiosa, spiegava che “vista la situazione di stallo sulla vicenda biglietti” gli ultras della Curva Nord avevano “attuato uno 'sciopero del tifo’ in occasione della finale di Coppa Italia”, precedente a quella di Champions.

E diceva a Inzaghi: "te la faccio breve Mister...ci hanno dato 1.000 biglietti...noi ci siam fatti due conti...ne abbiam bisogno 200 in più per esser tranquilli...ma non per fare bagarinaggio mister (...) arriviamo a 1.200 biglietti? Questa è la mia richiesta”.

E l'allenatore: "parlo con Ferri con Zanetti con Marotta ... parlo con quelli (...) verrò su...poi ti faccio sapere qualcosa...gli dico...che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti (...) Marco io mi...mi attivo e ti dico cosa mi dicono”.

Ferdico: "è il direttore Marotta...bisogna parlare con lui...perché lui ha l'ultima parola...tutto qua”.

L’esito

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Rodri (Manchester City) esulta dopo il gol in finale contro l'Inter: gli ultras nerazzurri riuscirono a ottenere i biglietti richiesti per il match

Gli ultras alla fine ottennero i 1.500 biglietti, come chiedevano inizialmente. Inzaghi ha chiarito, da quanto si è saputo, che per una squadra, quando è sul campo, è molto diverso se a supportarla ci sono 800 o invece 1.500 persone che fanno il tifo e, dunque, l'interesse suo e della squadra era di non perdere quel supporto, che non ci fosse un altro sciopero della curva. Ad ogni modo, ha ribadito, in quelle richieste di biglietti non ha sentito alcuna pressione o minaccia.