Giovedì 5 Settembre 2024

Strage di Paderno: l’interrogatorio di Riccardo. “La mattanza? Pensavo potesse essere soluzione al mio malessere”

Il colloquio con il gip è durato circa un’ora e mezza. Nel pomeriggio la decisione: il giovane resta in carcere. Potrebbe, però, essere trasferito dal Beccaria a un’altra struttura

Milano, 5 settembre 2024 – È iniziato questa mattina, giovedì 5 settembre 2024, alle 10.30 l’interrogatorio di garanzia del diciassettenne reo confesso della strage in famiglia a Paderno Dugnano, avvenuta nella notte fra sabato e domenica. 

Fiori davanti alla villetta di via Anzio, dove Riccardo (criptato nella foto a destra) ha ucciso madre, padre e fratello più piccolo (Spf)
Fiori davanti alla villetta di via Anzio, dove Riccardo (criptato nella foto a destra) ha ucciso madre, padre e fratello più piccolo (Spf)

Riccardo – questo il nome del giovane che ha ucciso padre, madre e fratello di 12 anni – è sentito in carcere al Beccaria dal gip del tribunale dei minori Laura Margherita Pietrasanta, alla presenza dei pm che indagano sul caso e del suo difensore, l’avvocato Amedeo Rizza. Nel pomeriggio è arrivata la decisione del gip, successiva al faccia a faccia nel penitenziario milanese: il giudice ha convalidato l'arresto e disposto la custodia cautelare. Per ora Riccardo resta al Beccaria. Eventualmente, però, può essere trasferito in altro istituto.

Il contesto

"È pronto a spiegare ancora, ovviamente per lui quello di oggi sarà un interrogatorio complicato e difficile – così si è espresso, davanti al carcere l'avvocato Amedeo Rizza, prima di entrare per l'interrogatorio.

Riguardo all'aggravante contestata della premeditazione, il legale ha fatto notare che "anche se lo avesse pensato il giorno prima o la sera prima, questo non vuol dire che ci sia premeditazione, è un aspetto giuridico che va valutato".

Il colloquio

L’interrogatorio, durato circa un’ora e mezza, è terminato poco dopo mezzogiorno. "Ho compiuto questo gesto – avrebbe detto Riccardo, nella sintesi del suo legale – perché pensavo in quel momento che potesse essere la soluzione a un malessere che provavo da giorni, ma non ce l'avevo con la mia famiglia, non ci pensavo dal giorno prima, anzi pensavo anche ad altre soluzioni come andarmene di casa".

I familiari

Al Beccaria sono arrivati anche i nonni di Riccardo, che hanno già espresso – nonostante il dolore per le morti da lui causate – l’intenzione di sostenerlo nel corso del lungo percorso di consapevolezza e redenzione. 

Potranno incontrarlo, come chiesto da loro e da lui, solo dopo l’interrogatorio e la decisione del gip sulla convalida. 

La richiesta

A sinistra, la pm Sabrina Ditaranto
A sinistra, la pm Sabrina Ditaranto

La difesa del 17enne autore della strage familiare di Paderno Dugnano ha proposto al gip per i minorenni di Milano che lo ha interrogato stamani nel carcere Beccaria, che non rimanga in custodia cautelare in carcere ma venga trasferito in una comunità.

Lo ha spiegato il legale Amedeo Rizza chiarendo che in questi casi "il carcere non è l'unica soluzione". Oggi il gip dovrebbe decidere sulla convalida dell'arresto e sulla misura cautelare. I pm minorili hanno chiesto che il ragazzo resti al Beccaria.

La decisione

La gip Laura Margherita Pietrasanta, ha convalidato l'arresto e disposto la custodia cautelare in un carcere minorile per il 17enne. Per ora Riccardo resta al Beccaria. Eventualmente, però, può essere trasferito in altro istituto penitenziario

Delitto progettato o azione d’impulso?

Le tre vittime e l'assassino, tutti appartenenti alla stessa famiglia, in una foto tratta dai social
Le tre vittime e l'assassino, tutti appartenenti alla stessa famiglia, in una foto tratta dai social

Quello dell’eventuale premeditazione – aggravante su cui gli inquirenti, al momento, insistono e che invece la difesa escluderebbe – sarà sicuramente il nodo principale del futuro processo, a prescindere dal rito per cui opterà il giovane, in accordo con il suo legale. All’avvocato, in questi giorni, Riccardo ha detto di aver “agito d’impulso” e di essere “esploso” la sera della mattanza, “senza riflettere”.

Agli investigatori, invece, nel colloquio in cui aveva confessato il triplice omicidio aveva parlato di un pensiero di uccidere che aveva da qualche giorno e di averci pensato anche il giorno precedente. 

La questione è sicuramente al centro anche dell’interrogatorio odierno: si vedrà a quale sfumatura si avvicinerà di più la risposta dell’assassino reo confesso.

Nuovi accertamenti

Intanto, i pm, stanno disponendo l'inizio delle analisi sui dispositivi sequestrati per verificare eventuali ricerche online e messaggi utili per chiarire le ragioni di una strage, di fatto per ora senza un movente. Nei prossimi giorni saranno eseguite anche le autopsie sui corpi.