È uno dei giocatori della partita al centro. E, se pure farà il leader nazionale, Beppe Sala (nella foto) non lascia Milano. "La politica ora è la mia vita e lo sarà certamente anche in futuro. Per questo parlo con tutti e sono interessato al futuro del mio Paese". Sia ben chiaro, aggiunge, che "continuerò a svolgere il ruolo di sindaco di Milano".
Il post arriva dopo giorni di indiscrezioni su un suo ruolo da federatore di un nuovo centro riformista e su un feeling con Luigi Di Maio. Voci peraltro confermate dal coordinatore di Ipf, Vincenzo Spadafora: "Con Beppe ci piacerebbe dialogare", avverte l’ex ministro.
Sala chiarisce anche il perimetro della a azione politica: ambientalista e non populista. "Da tempo mi dedico alla questione ambientale – ricorda il sindaco – In questi ultimi anni mi sono confrontato con Ed Markey, il padre del Green New Deal, e con Al Gore. Ho imparato dai Verdi Europei. Ho guidato la task force mondiale di C40, per un ‘Green and just recovery’. E seguiterò ad impegnarmi in questo senso".
Quanto alla collocazione è nettissimo: "I centristi, per governare, dovrebbero comunque stare con altri, da una parte o dall’altra. Per quanto mi riguarda non potrei stare con la destra. Non potrei stare con i populisti, ma solo con chi ha veramente un animo popolare". Quindi, la conclusione: "Oggi le cittadine e i cittadini vogliono risposte, non posizionamenti orizzontali nello scenario parlamentare italiano. Questo però non significa che le persone non chiedono politica. La chiedono eccome".