Si chiama Emo (nella foto), il robot che sa sorridere per primo quando interagisce con un essere umano. Dopo decenni di ricerche tese a dare ai robot delle espressioni simili a quelle umane, il nuovo passo in avanti, pubblicato sulla rivista Science Robotics dalla Columbia University di New York, consiste nel determinare un’interazione diretta in cui la macchina non si limita ad assumere un’espressione triste o allegra, ma lo fa adattandosi al suo interlocutore. Una capacità importante per i futuri robot destinati ad assistere persone anziane o malate che secondo gli stessi autori della ricerca richiederà delle regole.
CronacaInterazione più vicina. Arriva Emo il robot che sorride per primo