Più di mezzo milione di indennizzo per ingiusta detenzione sono stati chiesti da Jonella Ligresti (nella foto), per aver trascorso, tra il luglio 2013 e il luglio 2014, quattro mesi in carcere e otto ai domiciliari, per l’inchiesta su Fondiaria-Sai, conclusa, dopo una condanna in primo grado e il suo annullamento, con un decreto di archiviazione datato maggio 2021. È questa l’istanza ribadita tramite i suoi legali alla quinta Corte d’Appello di Milano, dalla figlia del costruttore siciliano scomparso nel 2018. Il risarcimento richiesto a causa delle "gravissime conseguenze familiari e personali" dovute alla "privazione della libertà", e al "clamore mediatico della vicenda". In subordine la richiesta è di 246 mila euro. I giudici, dopo che il pg e l’avvocato dello Stato, in rappresentanza del ministero della Giustizia, si sono opposti, si sono riservati di decidere.
Cronaca"Ingiusta detenzione per oltre un anno". La figlia di Ligresti chiede mezzo milione