Martedì 17 Settembre 2024
MARINA VERDENELLI
Cronaca

L’ex ingegnere: "Assolto per 34 volte, ora un altro processo. Questo è accanimento"

Luciano Lucchetti, 73 anni, ex dirigente dei lavori pubblici ad Ancona. "Sono stato prosciolto anche per il caso del restauro di una panchina storica. Ma la Procura ha chiesto l’appello. Così si può rovinare la vita delle persone"

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Luciano Lucchetti, 73 anni, ingegnere in pensione del Comune di Ancona

Ancona, 29 agosto 2024 – Trentaquattro processi, tutti finiti con una assoluzione. La giustizia sembra essersi abbattuta su un ex ingegnere capo del Comune di Ancona, Luciano Lucchetti, 73 anni, in pensione da sette. Il suo ruolo di dirigente nel settore dei lavori pubblici, in 34 anni di servizio, uno per ogni causa giudiziaria che ha subito, l’ha esposto in tribunale e davanti al giudice di Pace portando a casa sempre una vittoria perché i processi si sono fermati sempre con proscioglimenti. L’ultimo a fine aprile, al tribunale ordinario di Ancona, per aver autorizzato la ristrutturazione di panchine storiche, della prima guerra mondiale, da sempre presenti in piazza Cavour, senza il permesso della Soprintendenza.

La Procura aveva avviato una indagine nel 2019, dopo una interrogazione fatta in consiglio comunale da una consigliera della Lega che chiedeva spiegazioni sul perché una panchina storica di Ancona era finita al museo della Ghisa di Longiano, in Emilia-Romagna. Il museo si era occupato del restauro e l’aveva trattenuta un anno come pegno dei lavori. La panchina è poi tornata ad Ancona, ma nel mentre hanno indagato i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale rilevando come trasporto e restyling erano stati fatti violando una norma sui beni culturali e relativa al restauro di un bene storico che non aveva avuto l’autorizzazione necessaria. In primo grado l’ingegnere è stato assolto "perché il fatto non sussiste". Una autorizzazione iniziale, per il recupero di tutta la piazza sottoposta a vincolo, c’era stata.

Le motivazioni della sentenza però non hanno convinto il pm Paolo Gubinelli che in questi giorni ha fatto richiesta di appello contestando il trasporto di cinque panchine, con inciso anche il bollettino di guerra, fatto senza autorizzazione. L’udienza non è stata ancora fissata.

Ingegner Lucchetti, lei sta diventando un caso giudiziario anomalo: 34 processi già subiti e si avvia ad affrontare forse il 35°. Come se lo spiega?

"C’è un accanimento e non me lo spiego. Infatti ho chiesto al mio avvocato Roberto Tiberi di farmi avere i verbali dell’ultima udienza perché ricordo che è stata la stessa Procura a chiedere l’assoluzione perché il fatto non sussiste. In udienza però non c’era il pm titolare ma un sostituto. Voglio leggere i verbali".

Dopo tutti questi processi, avverte un eccesso di potere della pubblica accusa che tiene in ballo il cittadino sine die ?

"Sì, e si può rovinare anche la vita delle persone anche se io per fortuna ho un carattere forte e non mi sono mai abbattuto, sapevo di avere ragione. Dopo tanti processi sono diventato americano, possono indagare su di me quanto vogliono, non mi sono mai sottratto, poi però devono darmi la possibilità di fare rivalsa quando vengo assolto. In Italia però non è cosi. Se si sbagliano poi finisce tutto in cavalleria. Questo non è più uno Stato democratico, inizia ad essere dittatura. Purtroppo anche la mia generazione a contribuito ad avere queste leggi e mi dispiace".

Che cosa vede?

"Vedo sempre più frequente uno strapotere. Io ho subito 34 processi, se avessero fatto meglio le indagini più della metà non arrivavano a giudizio. Uno di questi mi ha visto in causa perché un cittadino era caduto fuori casa, a Collemarino, nel 2014, per una buca. Era un’area condominiale non pubblica. Ho provato a dirlo subito al giudice di Pace ma non era il mio turno e ci sono volute sette udienze per assolvermi. Quando ho testimoniato si è reso conto e ha chiuso il processo".

Rifarebbe l’ingegnere per un ente pubblico?

"No e nemmeno da privato, troppo complicato. Se rinasco farò il medico".