Roma, 30 dicembre 2023 – Aumenta la pressione sui mezzi e operatori del 118, nonché sulle strutture ospedaliere, che stanno affrontando una nuova ondata di richieste di soccorso tra influenza dilagante, casi di Covid in crescita esponenziale e emergenze varie. Il sistema sanitario è stressato e si teme il peggio per Capodanno. A dicembre le chiamate al 118 sono aumentate del 15% rispetto a novembre. Ma il vero boom si è toccato nei giorni di Natale, soprattutto dal 23 al 26 dicembre, quando le richieste di soccorso sono cresciute del 40% con punte di +80% in alcune aree del Paese. Lo riferisce all'Adnkronos Salute Mario Balzanelli, presidente della Sis 118. “Siamo vicino al picco dell'epidemia dell'influenza e l'anticipo di questo momento che generalmente arriva a fine gennaio sta comportando, in coincidenza con la chiusura degli studi medici per le feste, un maggior afflusso nei pronto soccorso che segnalano situazioni di stress”, aggiunge il presidente dell’Ordine dei medici, Filippo Anelli. “Quest'anno – spiega – la situazione sembra peggiore rispetto agli anni passati proprio per questa coincidenza temporale”. Un aggravio di lavoro che sta mettendo in crisi il sistema su più livelli.
Perché c’è stato un boom di richieste
L'aumento registrato questo mese rispetto al precedente, secondo Balzanelli "è comunque inferiore al 2022, quando a dicembre le chiamate al 118 erano aumentate del 19% rispetto a novembre. L'anno scorso c'era una maggiore prevalenza di forme cliniche di Covid più impegnative". In ogni caso, in questo mese, "si è registrato un +55% di interventi per le sole patologie respiratorie". Per i mezzi e gli operatori del 118, dicembre è stato un mese di super lavoro, destinato ad aumentare in questi ultimi giorni del 2023.
Il picco di Capodanno
Nella notte di Capodanno, sottolinea Balzanelli "è previsto un necessario rinforzo dei sistemi del 118, per fronteggiare l'aumento delle richieste di soccorso per incidenti stradali e da petardi e botti". Ma nonostante un maggior dispiego di mezzi "il problema del sovraffollamento dei pronto soccorso, prossimi in alcune situazioni limite alla paralisi gestionale, rischia di compromettere notevolmente la piena funzionalità del sistema dell'emergenza", avverte il presidente della Sis 118. “In queste settimane i pronto soccorso scoppiano e fuori si rivedono le file di ambulanze, con a bordo i pazienti in attesa di essere assistiti e curati. Questo determina il blocco della flotta di mezzi operativi, che arrivano in ospedale, si mettono in fila indiana e lì restano per un tempo indefinito, sottratto alla gestione di altre emergenze. Con il passare delle ore i sistemi 118 si ritrovano progressivamente con un numero di ambulanze via via inferiore, è un circolo vizioso che non può essere consentito".