Roma, 27 aprile 2024 – La primavera non si porta via influenza e gli altri virus respiratori. Anzi. Nei bambini più piccoli l’incidenza di sindromi simil-influenzali torna a salire. Nell’ultima settimana monitorata, dal 15 al 21 aprile, il sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità ha stimato 14 casi ogni mille assistiti, in leggera crescita rispetto alla settimana precedente (13,7). Stabile a 4,8 la percentuale nella popolazione italiana generale.
Ma a cosa è dovuta questa recrudescenza nei bimbi? Fa chiarezza Massimo Andreoni. Un rialzo dell’incidenza non è raro, sostiene il direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit): “Solitamente in questo periodo circola l' influenza B (Haemophilus influenzae di tipo B) e questo fa aumentare gli effetti di un colpo di coda epidemiologico”. C’è anche lo zampino del meteo. “Il picco di freddo di queste settimane aiuta le malattie da raffreddamento come l' influenza perché i virus penetrano meglio nelle mucose”. E soprattutto succede che con basse temperature e maltempo tendiamo a stare al chiuso, in una condizione che aumenta le probabilità di contagio, cosa che ci ha ben insegnato la pandemia Covid.
Per Antonio D'Avino, presidente Federazione italiana medici pediatri (Fimp), la situazione epidemiologica attuale è “insolita”. I casi di virus respiratori in ambulatorio hanno avuto una “crescita del 20% rispetto alle medie di questa fase dell'anno”. Normalmente, in questo periodo dell'anno, "nei nostri ambulatori le visite per malattie allergiche e le gastroenteriti con vomito, diarrea, erano più frequenti. Nella settimana scorsa e in quella precedente abbiamo però registrato un cambiamento, con una ripresa delle malattie respiratorie virali che hanno variato il quadro". I più colpiti sono i bambini con meno di 5 anni, che tornano a presentare riniti (raffreddori) e anche infezioni respiratorie alle vie basse, con tosse “non usuali in questa parte dell’anno”. Si tratta in maggioranza di influenza e di un “piccola 'zuppa di altri patogeni, dal virus respiratorio sinciziale ai più presenti rinovirus", aggiunge Giovanni Rezza, docente straordinario di Igiene all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Secondo Fimp, c'è stata in generale una vera e propria “recrudescenza di alcune malattie infettive”.
Tanto Andreoni che D’Avino e Rezza concordano che con l’aumento delle temperature, nelle prossime settimane, i contagi tenderanno a ridursi. “La vita all'aria aperta di per sé riduce la circolazione non solo del virus influenzale – chiosa D’Avino - ma anche di tutti quegli altri virus ( i parainfluenzali, gli adenovirus, i rinovirus) che determinano una sintomatologia simile a quella dell'influenza". Per quanto prolungata e intensa quella attuale è comunque una “coda” dell’influenza che andrà assottigliandosi.