Roma, 19 dicembre 2019 - L'influenza è entrata nel vivo: è ufficialmente epidemia in tutta Italia con 207.000 casi solo nella scorsa settimana e 1.099.000 da metà ottobre a oggi. Lo rende noto l'ultimo bollettino Influnet dell'Istituto superiore di sanità.
Influenza 2019: contagi tra i più piccoli
Si parla di 3,43 casi per mille assistiti e a essere maggiormente colpiti sono i bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un'incidenza di 9 casi per mille pazienti. Tuttavia, i dati, raccolti da 731 medici sentinella che hanno registrato la frequenza di sindromi influenzali tra i propri pazienti, mostrano un andamento dell'incidenza che si può sovrapporre a quello dello scorso anno. Le cifre si dimezzano nella fascia di età 5-14 anni con 4,07 casi per arrivare ai 3,47 nell range 15-64 anni fino all'1,54 tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni.
Vaccini differenziati contro l'influenza: a ciascuno il suo
Aree geografiche d'Italia più colpite
L' influenza ha colpito soprattutto Piemonte, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Umbria ed Emilia-Romagna. Una situazione particolare si è registrata nelle Marche dove l'incidenza ha superato i quattro casi per mille assistiti. La causa dell'impatto della malattia in alcune zone però è "fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato, al momento, i loro dati".
Per il virus influenzale un vaccino da coltura cellulare
Influenza: sintomi e decorso
I sintomi dell’influenza includono tipicamente l'insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari. Altri sintomi comuni includono mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini. La maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni, ma alcuni soggetti (quelli di 65 anni e oltre, bambini piccoli e adulti e bambini con patologie croniche), sono a maggior rischio di complicanze più gravi o peggioramento della loro condizione di base.
Influenza 2019/20, l'esperto: "Virus più insidiosi"
Picco influenzale a fine gennaio 2020
"La curva dei contagi segue quella dello scorso anno. Ci aspettiamo nelle prossime settimane un'impennata della velocità di circolazione, che raggiungerà il picco dopo la fine di gennaio", spiega Gianni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell'Iss. "Non vediamo ancora un ceppo di virus predominante. Difficile dire quindi - precisa - se sarà più o meno aggressiva dell' influenza della passata stagione, che aveva colpito 8,5 milioni di persone, provocando 800 casi gravi, di cui circa 200 morti". Quel che è certo è che per alcune categorie di persone, come over 65, donne in gravidanza e persone con malattie croniche, come insufficienza cardiaca o diabete, le complicanze sono più frequenti e più rischiose. Di qui l'invito a proteggersi, facendosi vaccinare gratuitamente dal proprio medico di famiglia. "Quest'anno la campagna vaccinale sta andando meglio degli anni passati, molti medici hanno terminato le dosi e ne hanno ordinate altre", spiega Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei Medici di Medicina Generale (Fimmg).
Influenza: la più aggressiva degli ultimi 10 anni
Vaccino antinfluenzale: tutto quello che devi sapere
Il vaccino impiega circa due settimane per sviluppare la protezione immunitaria. L'ideale, quindi, sarebbe averlo fatto almeno un paio di settimane prima delle feste natalizie, che rappresentano il momento 'migliore' per i contagi.
Vaccino antinfluenzale: le categorie per cui è gratuito
E' molto diffusa la credenza che, dopo essersi sottoposti al vaccino antinfluenzale, si possa contrarre l’influenza. "E' falso Il vaccino antinfluenzale contiene virus inattivati; i virus, cioè, sono stati trattati in modo tale da non essere attivi e, quindi, non possono far ammalare. I vaccini inattivati, somministrati per mezzo di iniezione intramuscolare, possono causare comunemente reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di iniezione e, meno spesso, febbre, dolori muscolari o articolari o mal di testa. Questi sintomi generalmente sono modesti e non richiedono cure mediche, risolvendosi con trattamenti sintomatici (antifebbrili, analgesici) nel giro di un paio di giorni" chiarisce il Ministero della Salute. E' bene ricordare inoltre che i "vaccini antinfluenzali non proteggono invece da infezioni e malattie causate da altri virus che possono dare sintomi simili all’influenza (cosiddette sindromi para-influenzali)".
Le regole per difendersi dall'influenza
Gli antibiotici non curano l'influenza
Un altro punto su cui il ministero della Sanità insiste per una corretta e consapevole informazione riguarda l'utilizzo di antibiotici, che sono efficaci solo contro malattie di origine batterica e risultano totalmente impotenti nei confronti di una malattia virale, come l'influenza. Quindi è improprio curare l'influenza con gli antibiotici che potrebbe essere controproducente, in quanto potrebbe rendere la loro azione inefficace, nei casi in cui la loro assunzione fosse realmente necessaria.
Ultimo rapporto virologico di Influnet
Come proteggersi dal contagio: 5 regole
-Evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa -Lavare regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone; in alternativa possono essere usate soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti -Evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca -Coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura -Aerare regolarmente le stanze dove si soggiorna.
Attenzione ai virus parainfluenzali
"Questo e' uno dei momenti più delicati per la nostra salute. Se l' influenza vera e propria avrà i suoi picchi dopo un periodo di freddo prolungato, quindi, indicativamente da fine dicembre, questo primo abbassamento delle temperature e gli sbalzi tra caldo e freddo favoriscono la diffusione dei virus parainfluenzali, in grado di attaccare il nostro sistema respiratorio, con conseguenti raffreddore, mal di gola e sintomi di natura gastroenterica", afferma Fabrizio Pregliasco, Virologo, Ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell'Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario dell'Istituto Ortopedico Galeazzi. Oltre agli sbalzi di temperatura, che mettono a dura prova il meccanismo di difesa delle mucose nasali dall'attacco dei virus presenti nell'aria, anche l'affollamento di mezzi pubblici e negozi rappresenta un potenziale pericolo per la nostra salute. Basti pensare che un solo starnuto può contenere circa 40.000 micro goccioline "piene di virus" che possono viaggiare a oltre 300 chilometri all'ora diffondendosi con grande rapidità. Nel caso in cui i sintomi del raffreddore e del mal di gola dovessero fare la loro comparsa, i farmaci di automedicazione, facilmente riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride sulla confezione, possono correre in nostro aiuto.