Parma, 25 settembre 2019 - Con l'arrivo della stagione fredda si affaccia lo spettro dell'influenza stagionale. L'università di Parma è riuscita a isolare il primo virus influenzale della stagione 2019-2020.
Influenza 2019/20: virus di specie B
Il primo virus della stagione è di specie B. A consentire una diagnosi rapida è stato l'impiego di tecnologie molecolari avanzate, in sinergia con metodi colturali convenzionali, in uso all'Unità Operativa di Virologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Il virus è stato identificato e isolato in seguito ad un tampone faringeo effettutato su una bambina di 6 anni - ricoverata nel reparto di Pediatria Generale e d'Urgenza con febbre e mal di gola riferita a una generica affezione dell'apparato respiratorio per la quale non era stato formulato un sospetto clinico di influenza.
Influenza non solo d'inverno
Il risultato è rilevante anche dal punto di vista epidemiologico, in quanto dimostra che la circolazione di virus influenzali non è strettamente limitata alla sola stagione invernale e ribadisce la necessità di attuare da parte degli specialisti controlli puntuali e di applicare metodi diagnostici sofisticati, in grado di permetterne il rilevamento in maniera precoce ed accurata.
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Influenza 2019/20: come sarà
Quest'anno, secondo stime dei virologi, l'influenza colpirà 6 milioni di italiani, meno degli anni scorsi ma con virus potenzialmente più insidiosi. Oltre a due nuove varianti di virus A, H3N2 e H1N1, saranno presenti anche i virus B/Colorado e B/Phuket. Fabrizio Pregliasco - virologo dell'università degli Studi di Milano, che per quest'anno stima 6 milioni di italiani colpiti dall' influenza - invita ad aderire alla campagna vaccinale che ormai è alle porte". A questi 6 milioni che saranno colpiti da 'vera' influenza - aggiunge Pregliasco - vanno poi aggiunti altri 8 milioni di cittadini che contrarranno gli altri virus simil-influenzali". L' influenza si distingue, infatti, da tutte le altre forme parainfluenzali per la presenza di tre caratteristiche: insorgenza brusca della febbre oltre i 38 gradi; presenza di almeno un sintomo sistemico (dolori muscolari/articolari); presenza di un sintomo respiratorio (tosse, naso che cola, congestione/secrezione nasale, mal di gola). "La biologia molecolare dovrà verificare le caratteristiche di questo virus B, che secondo quanto abbiamo visto nell'emisfero australe sarà coprotagonista della stagione insieme ai virus A, preponderanti. Proprio i virus A sono quelli che preoccupano di più noi medici, perché sono quelli che possono creare più problemi negli anziani", conclude lo specialista.