Roma, 18 febbraio 2018 - "L’influenza andrà avanti ancora 3 o 4 settimane. A oggi siamo arrivati a sfiorare i 7 milioni di malati – afferma Fabrizio Pregliasco, virologo ricercatore all’Università degli Studi di Milano, direttore sanitario dell’ IRCCS Istituto Galeazzi – toccheremo forse la soglia degli 8 milioni a fine stagione. Mai abbassare la guardia. Si è vista un’elevata capacità diffusiva". Ad aggiornare i dati è l’Istituto Superiore di Sanità nei bollettini settimanali Influnet e Flunews.
Professor Pregliasco, come si spiega un bilancio superiore alle previsioni?
"Abbiamo avuto varianti di virus inattese. Nel vaccino trivalente ad esempio non c’era il protagonista di quest’anno, il tipo BYamagata".
Con quali conseguenze?
"Abbiamo avuto decessi per le forme gravi di influenza, polmoniti virali primarie, mi riferisco ai 112 morti. Ci sono state anche complicanze indirette, ben più numerose, che hanno aggravato patologie cardiache, internistiche e polmonari. Sappiamo che il 10 per cento degli ultrasessantacinquenni con influenza ha avuto un decorso pesante, con ricoveri in ospedale. L’impatto dell’epidemia sulla salute pubblica è sottostimato, ma incide enormemente. La natura ci ha fatto uno scherzo".
Facciamo un confronto con le stagioni passate, che cosa ha fatto la differenza?
"La pesantezza di questa stagione, che ci porta indietro con la memoria al 2009 e al 2014, impone di garantire un ombrello di vaccinazioni ancora più ampio e articolato in futuro. Il vaccino costituisce un salvavita per le categorie più fragili: i bambini piccoli, gli over 65 e quanti sono affetti da patologie croniche sia di natura respiratoria sia cardiaca".
Cosa resta da fare?
" I mesi di febbraio e settembre sono cruciali per prevedere e mettere a punto la formulazione dei vaccini trivalenti, quadrivalenti e adiuvati. Siamo di fronte a virus che cambiano di continuo".
Quali altre precauzioni?
"Un elemento di rilievo investe la l’etica degli operatori sanitari".
In che senso?
"Medici e infermieri hanno il dovere di limitare il rischio di trasmettere il contagio ai soggetti fragili con i quali entrano in contatto. Hanno una responsabilità, sono i primi a doversi vaccinare".
La vaccinazione è un tema caldo, entra nei dibattiti elettorali e richiede cautela.
"Posso dire che per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie nella scuola stiamo riscontrando un aumento delle coperture, l’elemento coercitivo inizia a dare risultati. Sull’esavalente stiamo guadagnando un punto. Già vediamo effetti per quanto riguarda la diffusione del morbillo. Verrà il momento per parlare con più serenità dei vantaggi e delle controindicazioni, fuori dal terreno dello scontro ideologico".