Roma, 30 ottobre 2017 - In Italia, secondo dati dell’Istituto superiore di Sanità, negli ultimi anni i casi di malattie sessualmente trasmesse sono in netta crescita. Dal 1991 al 2015, spiega l’ultimo numero del Notiziario, sono stati registrati 115.207 nuovi casi di infezione di questo tipo. È finita inprima pagina la vicenda del giovane positivo al virus Hiv che ha adescato le ragazze su internet per fare sesso non protetto, contagiandone oltre trenta: è stato condannato in primo grado a 24 anni di carcere. Mentre restano alti i casi di contagio inconsapevole, legato a incontri occasionali o per inesperienza e superficialità. Fatto sta che sono in aumento malattie batteriche come le infezioni da clamidia (Chlamydia trachomatis) e a una vecchia conoscenza, la sifilide, ma anche quelle determinate da virus (e ricordiamo che i vaccini non mancano). Tra le conseguenze, i condilomi acuminati dovuti ad alcuni tipi di papilloma, ma anche le epatiti e il famigerato contagio da Hiv, che nonostante le cure antiretrovirali resta una malattia gravissima. "Purtroppo gli adolescenti sono poco o per nulla informati su cosa siano le malattie sessualmente trasmissibili, dette anche Mst, questo impedisce loro di riconoscerne i sintomi – avverte Antonio Cristaudo, presidente di Adoi (Associazione dermatologi ospedalieri italiani) –. Parlo di perdite, bruciori, dolori e lesioni cutanee nelle regioni genitali, con l’amara conseguenza di non conoscere i rischi cui vanno incontro e dunque non saperle prevenire".
La facilità con cui il web offre agli adolescenti occasioni per avere relazioni sessuali si traduce in rapporti non protetti e diffusione delle infezioni, che possono diffondersi anche attraverso l’uso promiscuo in maniera impropria di giochi e dispositivi come i sex toys, oggi molto in voga. La ritrosia a parlare di sesso con i familiari o con il medico, presso il quale spesso ci si reca in ritardo, indica la scuola come luogo dove sarebbe opportuno e necessario fare informazione corretta. "Eppure la diagnosi di malattia sessualmente trasmessa è relativamente semplice – prosegue il dermatologo –. Si può fare con un piccolo prelievo o un tampone, con test rapidi". Gli specialisti cercano di agganciare i ragazzi utilizzando anche i loro strumenti, attraverso app, social, smartphone. "Non è un mistero che negli ultimi anni la diffusione è stata amplificata dalla facilità degli incontri sessuali occasionali dovuta all’utilizzo di Internet e delle app".
Ma come dobbiamo proteggerci? "Occorre ricordare che qualsiasi rapporto fisico, che sia per via vaginale, anale e orale e non protetto tra partner non monogami, è potenzialmente rischioso". Oggi l’aumento delle infezioni sessualmente trasmesse preoccupa anche per le ripercussioni che queste hanno sul benessere del singolo individuo, sulla collettività e sui costi sociali, sostiene Massimo Giuliani, medico dell’Istituto dermatologico San Gallicano, questo aumento è la spia di un abbassamento della guardia e della percezione del rischio soprattutto in alcune fasce più vulnerabili della popolazione. Oggi sappiamo che tutto questo sta sostenendo soprattutto la circolazione dell’infezione da Hiv, le altre malattie in qualche modo gli aprono la strada. Si dice che i guai non vengono mai da soli, e infatti le persone esposte a malattie veneree, come si usava dire una volta, hanno un rischio aumentato tra le 2 e le 5 volte di contrarre a breve anche un’infezione che, se non diagnosticata, può condurre all’Aids. Gira e rigira, si torna al punto, il preservativo come misura per prevenire queste infezioni.
Si può diagnosticare la sifilide analizzando una goccia di sangue da un dito o fare nello stesso modo un test Hiv a casa. Oppure in ospedale si può ricevere un risultato per un’infezione da clamidia o da gonorrea in due ore su una piccola quantità di urine. Di questi temi si è parlato in diversi congressi. Dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è partito l’allarme sul ritorno delle malattie sessualmente trasmissibili tra i giovani. Carlo Maria Stigliano, responsabile scientifico per la formazione dell’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi) avverte che gli adolescenti sempre di più si avvicinano al sesso precocemente, il 15% già tra i 13 e i 14 anni, ma senza un’adeguata consapevolezza e conoscenza del proprio corpo. L’aumento delle malattie in questa fascia di età è inoltre dovuto a promiscuità, all’utilizzo non corretto del preservativo, alla cattiva igiene. DUE RAGAZZE su cinque sottovalutano il fatto che le infezioni trasmesse sessualmente possono avere conseguenze gravi sul sistema riproduttivo o costituire un fattore predisponente allo sviluppo di tumori. Susanna Esposito, presidente del Congresso di antibioticoterapia di Milano, ordinario di pediatria a Perugia e presidente dell’Associazione mondiale per le malattie infettive (WAidid) ha rilanciato l’allarme. E l’allarme è venuto anche dalla European Aids Conference, con vari interventi presentati da specialisti della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali.