Roma, 10 novembre 2023 – Per Indi Gregory i giudici inglesi hanno rifiutato l’appello dei genitori. Domani sabato 11 novembre la deadline. Dopo il distacco delle macchine che la tengono in vita, la bambina verrà trasferita in un hospice. Lo rendono noto Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, e l’avvocato Simone Pillon, che stanno seguendo gli sviluppi del lato italiano della vicenda in contatto con i legali inglesi e la famiglia Gregory.
Nell’udienza di oggi i giudici inglesi avevano fissato come termine per il distacco dei dispositivi vitali lunedì 13 novembre, ma successivamente, spiegano Coghe e Pillon, è stato precisato dai legali della famiglia che l’interpretazione corretta della sentenza indica che il distacco verrà effettuato il prima possibile, già domani. Intanto la premier Giorgia Meloni ha scritto una lettera urgente alla Gb perché sia permesso il trasferimento della bambina.
Le parole dell’avvocato Pillon
"In Gb sono pronti a staccare le macchine – aveva chiarito al telefono Pillon prima del nuovo chiarimento -. Se quello di Indi è un destino segnato? No, perché non abbiamo avuto ancora risposte sulla Convenzione dell’Aja. La sentenza di oggi, ma aspetto di leggerla per averne certezza, sembra avere rigettato l'articolo 9. Ma resta in ballo il 32”.
Il medico di Welby ieri ha scritto: l'Italia è un paese di speranze vane. Ribatte l’avvocato: “Continuo a pensare che un Paese dove medici e giudici possono decidere contro la volontà dei genitori sul destino di un bambino non sia un modello da seguire. E continuo a difendere il principio dell'inviolabilità e della sacralità della vita”.
La lettera della premier Giorgia Meloni
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scritto urgentemente al Lord Cancelliere e segretario di Stato per la Giustizia del Regno Unito chiedendo di collaborare per permettere il trasferimento di Indi Gregory a Roma.
Lunedì scorso il Consiglio dei ministri aveva conferito a Indi - affetta da una rara malattia degenerativa - la cittadinanza italiana, per permetterle di essere presa in cura dall’ospedale ‘Bambino Gesù’ di Roma. Secondo quanto si apprende, nella lettera Meloni fa riferimento alla Convenzione dell’Aja per la protezione dei minori, in particolare all’articolo 32 paragrafo 1 lettera b, che recita che “su richiesta motivata dell’Autorità centrale o di un’altra autorità competente di uno Stato contraente con il quale il minore abbia uno stretto legame, l’Autorità centrale dello Stato contraente in cui il minore ha la sua residenza abituale e in cui si trova” potrà “chiedere all’autorità competente del suo Stato di esaminare l’opportunità di adottare misure volte alla protezione della persona o dei beni del minore”.
E sulla piccola si era espresso anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Che aveva dichiarato: “Siamo pronti ad accoglierla in Italia”.
La lettera urgente dell’Agia
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