Martedì 16 Luglio 2024
MASSIMO PANDOLFI
Cronaca

Il calvario di Indi Gregory e il caso Magrini: “Mia figlia Cristina in coma e i 37 anni con lei”

La donna è morta a 53 anni il 10 aprile 2019, il dolore del padre Romano: “Ogni vita ha un suo significato. L’ultima parola deve spettare solo ai genitori”

Romano Magrini, padre di Cristina

Romano Magrini, padre di Cristina

Bologna, 10 novembre 2023 – Romano Magrini oggi ha 91 anni. Per 37 anni e 4 mesi è stato al fianco di sua figlia Cristina finita in coma, e poi in quello che la scienza definisce stato vegetativo, a causa di un incidente stradale. Cristina è morta a 53 anni il 10 aprile 2019.

Signor Magrini, per sua figlia lei ha scelto la vita, fino all’ultimo, anche dopo che è deceduta sua moglie. Ma chi è ‘proprietario’ dell’esistenza di una persona che non può decidere?

"I genitori, il padre e la madre".

In Inghilterra non sta funzionando così con Indi.

"Quello che sta succedendo con quella povera bimba è di una violenza barbara".

Perché?

"Perché se un genitore vuole tenere in vita un figlio anche se in gravissime condizioni, anche se può soffrire, beh, io dico che l’unica e ultima parola spetta e deve spettare a lui. Non a giudici".

I genitori possono prendere anche strade diverse, esempio simbolo il caso Englaro... .

"A volte il dolore per la sofferenza di un figlio può portare a preferire la morte per evitare che il proprio caro soffra, ma l’amore può essere egoista. Ricordiamoci che il bene della vita non è mai una cosa da buttar via".

In questo suo discorso c’entrano la fede e la religione?

"No, non c’entrano fede e religione, quelli sono fatti personali".

Sua figlia Cristina soffriva?

"Non so quanto soffriva e se percepiva qualcosa. So però che quando ci siamo trasferiti da Sarzana a Bologna si è messa a piangere e che al suo ultimo compleanno con gli scout ha sorriso".

Lei non ha mai avuto dubbi, tentennamenti, cedimenti?

"Sì, certo che li ho avuti. Li ho avuti soprattutto quando con l’avanzare degli anni e a causa degli acciacchi non ero più in grado di provvedere a Cristina. Chi poteva occuparsi di lei? Come me l’avrebbero tenuta?".

E allora ha anche pensato che forse sarebbe stato meglio anticipare la morte di sua figlia?

"Sì, poi per fortuna ho trovato persone buone, già da Pioppe di Salvaro e Sarzana. Poi a Bologna mi sono affidato all’associazione ‘Insieme per Cristina’ e ce l’abbiamo fatta. Cristina è stata con noi finché il suo fisico ha retto. È morta naturalmente. Ogni vita ha un senso, ogni vita ha un significato".