Napoli, 16 febbraio 2018 - L'inchiesta della Procura di Napoli su corruzione e rifiuti travolge anche Roberto De Luca, assessore comunale a Salerno e figlio del governatore della Campania Vincenzo De Luca. De Luca jr sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati per l'ipotesi di corruzione nell'ambito dell'inchiesta che ieri ha portato a una serie di perquisizioni in uffici regionali. Il suo coinvolgimento nell'inchiesta sarebbe collegato a un video del quotidiano on-line Fanpage in cui un finto imprenditore propone accordi illeciti in riferimento ad appalti per lo smaltimento delle ecoballe. Si tratta della prima puntata di una video-inchiesta sul traffico e la gestione illecita dei rifiuti, e sul presunto coinvolgimento della politica, realizzata in 7 clip ricavate da 900 ore di immagini. Il lavoro è stato realizzato prendendo contatti grazie a un ex boss che fingendo di volere rientrare nel giro, accompagnato da un giornalista nella veste di factotum, filma con una microcamera gli incontri con manager di società in house della Regione Campania.
La scorsa notte agenti della squadra mobile e dello Sco hanno eseguito una perquisizione nell'abitazione e nello studio professionale di Roberto De Luca. Nelle stesse ore sono state eseguite altre perquisizioni. Sul caso è intervenuto il governatore della Campania. "Abbiamo assistito a sceneggiature impensabili, con camorristi assoldati per fare grandi operazioni di intelligence. Mi ricorda il clima di due anni e mezzo fa quando, alla vigilia della campagna elettorale per le Regionali, venne fuori la lista degli impresentabili, nella quale io avevo un ruolo d'onore tra malfattori e delinquenti", ha commentato Vincenzo De Luca. "Massima fiducia - ha aggiunto - nella magistratura".