Marie Terese Mukamitsindo e Liliane Murekatete, rispettivamente suocera e moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, assieme al cognato Michel Rukundo,"seppur allo stato formalmente incensurati, hanno mostrato elevata spregiudicatezza criminale nell’attuare un programma delinquenziale a gestione familiare protratto nel tempo e rivestendo le qualifiche societarie documentate in atti".
È uno dei passi più suggestividell’ordinanza interdittiva firmata dal gip di Latina Giuseppe Molfese, nell’ambito dell’inchiesta della procura sulla cooperativa Karibu che ha visto ieri aggiungersi all’elenco degli indagati proprio Liliane Murekatete. Alla donna è contestata la mancata vigilanza su alcune imposte per un importo di 13mila euro e ieri mattina è stata raggiunta dalle misura interdittiva del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche. Lei respinge ogni addebito. "La signora Murekatete si dichiara assolutamente estranea rispetto ai fatti contestati, che peraltro riguardano un presunto danno erariale di 13mila euro, e siamo certi che a breve, anzi a brevissimo, verrà fatta chiarezza e dimostrata la totale innocenza", dice il suo avvocato Lorenzo Borré, già noto alle cronache per esserre il difensore d’eccellenza dei grillini espulsi dal M5s.
In difesa della moglie è sceso in campo anche lo stesso Soumahoro: "Sono profondamente amareggiato, dispiaciuto e preoccupato per l’indagine che vede coinvolta direttamente la mia compagna che confido dimostrerà la sua innocenza", riporta invece l’altro avvocato, Maddalena Del Re. "Ribadendo la mia totale estraneità ai fatti contestati sull’indagine della Coop. Karibu e del Consorzio Aid, di cui, come più volte affermato, non ero a conoscenza – ha commentato il deputato – continuerò a impegnarmi nella mia attività politico-parlamentare sui temi che hanno da sempre caratterizzato il mio impegno". Soumahoro ha spiegato anche che la situazione "è congelata, in mano al ministero, in mano alla magistratura, nella quale ripongo la massima fiducia".
Oltre a Liliane Murekatete e alla madre, nell’inchiesta ci sono altri quattro indagati. Tra loro figurerebbe Michel Rukundo, altro figlio della presidente della cooperativa Karibu. Indagato anche Richard Mutangana, l’altro cognato di Soumahoro, che era intervenuto durante le polemiche che avevano investito Liliane per i suoi vestiti e le borse firmate. Il numero complessivo sale così a sei indagati. Nelle carte dell’inchiesta si legge che Liliane e Michel "in concorso tra loro e con Mukamitsindo, nella loro qualità di consiglieri del cda della Karibu dal 3 aprile 2018 a oggi, al fine di evadere l’imposta sui redditi e sul valore aggiunto indicavano elementi passivi fittizi o, comunque omettevano di vigilare affinché altri, in particolare la Mukamitsindo, li indicassero". A questi fini, si legge ancora, "utizzavano fatture relative a operazioni inesistenti".
La procura di Latina ha poi applicato nei confronti dell’intero consiglio di amministrazione della copertiva Kalibu la misura cautelare interdittiva "del divieto per un anno di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare per lo stesso periodo imprese e uffici direttivi di persone giuridiche". È stato poi applicato il sequestro preventivo "del profitto del reato" per oltre 639mila euro nei confronti della Mukamitsindo e di oltre 13 mila nei confronti dei due figli. Il riferimento è a reati tributari: fatture "per operazioni inesistenti" tra il 2015 e il 2019.