Roma, 2 ottobre 2021 - "Nell’edilizia c’è un incidente mortale ogni tre giorni. Ad oggi, abbiamo già superato le vittime sul lavoro di tutto il 2019, per avere un confronto con un periodo non segnato dal lockdown. E mancano ancora tre mesi alla fine dell’anno. In questo periodo, contiamo 40mila cantieri in più". Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil, manda avanti i numeri prima di cercare una spiegazione all’incalzare drammatico di incidenti di questi giorni. Colpisce la sequenza di cadute dall'alto. Gabriele Buia, imprenditore e presidente Ance - l'associazione nazionale dei costruttori edili - mette l'accento ad esempio sulla formazione, "ma dipende sempre, c'è impresa e impresa".
Le cadute dall'alto
L'incidente mortale di Opera (Milano) - dove il 1° ottobre un uomo ha perso la vita precipitando da 10 metri per il cedimento del tetto al quale stava lavorando - è solo l'ultimo di una serie. Il 29 settembre a Roma un operaio 47enne è rimasto ucciso precipitando da un'impalcatura all'undicesimo piano. Nella stessa giornata, un 42enne ha perso la vita a Mesagne (Brindisi) per il crollo di un solaio. Trauma polmonare e due vertebre fratturate invece per un operaio 57enne che è precipitato nel vuoto mentre stava applicando la guaina in una palazzina di due piani, sempre a Roma. Il giorno dopo, 30 settembre, un muratore 56enne è morto cadendo da un'impalcatura ad Albinea (Reggio Emilia), dopo un volo di dieci metri. Infine, un po' a margine: il primo ottobre un 55enne è rimasto ferito cadendo da un ponteggio nel Ferrarese. Era impegnato a verificare i lavori nel suo capannone.
Il sindacato
Per Genovesi "nell’edilizia da qualche anno abbiamo una maledizione. Appena c’è la ripresa del settore, aumentano gli infortuni. Adesso c’è un boom, anche grazie al 110 e al bonus facciate. Molte aziende sono nate proprio su questa spinta. Durante gli anni di crisi le imprese più grandi sono venute meno. I dati Ance di maggio 2021 ci dicono che il 90% delle aziende edili fattura meno di 500mila euro con 2,6 dipendenti. Molte per sopravvivere hanno dovuto ridurre gli investimenti, ad esempio in formazione. In molti cantieri spesso si applicano i contratti multiservizi o metalmeccanico, che costano meno. Perché in quello edile, ad esempio, sono obbligatorie 16 ore di formazione sulla sicurezza, ogni volta che parte un lavoro. Naturalmente ci sono tante imprese serie, ed è giusto parlarne. Ci sono cantieri modello. Per dire che non siamo condannati a una maledizione”.
L'Ance
Per Gabriele Buia, presidente Ance "le cause degli incidenti sono molteplici. Tra queste rientra la scarsità di attenzione da parte delle figure preposte alla tutela nei luoghi di lavoro, dal direttore lavori ai coordinatori della sicurezza in fase di progettazione e poi di esecuzione. Non solo. Ogni azienda deve prevedere un preposto per la sicurezza in ogni cantiere. C’è poi da garantire la formazione, anche qui dobbiamo distinguere tra impresa e impresa. Ricordo che siamo l’unico settore industriale ad avere un ente dedicato alla sicurezza nei luoghi di lavoro in ogni provincia. Nella statistica degli incidenti conta naturalmente il momento di espansione, più cantieri si aprono e più alto è il rischio. Perché l’edilizia, al contrario di altri settori, è un luogo di lavoro a rischio".