Mercoledì 8 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Strage di pedoni sulle strade italiane: un morto ogni 18 ore. “Troppi casi di pirateria, molti uccisi sulle strisce”

Sono 475 le vittime del 2024, ma il dato aumenta se si considerano i decessi dopo il ricovero. Chi sono le vittime e le regioni più pericolose secondo il report Asaps

Strage di pedoni in Italia: i dati

Strage di pedoni in Italia: i dati

Roma, 7 gennaio 2024 - Un pedone travolto e ucciso ogni 18 ore. Ma il dato cresce se si considerano i decessi dopo il ricovero in ospedale. Molte delle vittime sono state investite sulle strisce pedonali e con il semaforo ancora verde, ma anche sui marciapiedi e alla fermata del bus. 

È una strage che coinvolge tutta l’Italia, ma con il più alto numero di vittime in Lombardia, Lazio e Campania. Un trend in crescita quello fotografato dall'ultimo report curato da Associazione sostenitori e amici della polizia stradale (Asaps) in collaborazione con Sapidata. I dati si riferiscono agli incidenti stradali accaduti nel 2024.

"Le notizie sono sconfortanti - sottolinea Giordano Biserni, presidente dell'Asaps - i dati sono in peggioramento con 475 pedoni morti, una cifra inaccettabile per un Paese civile, tragica fotografia dell'insicurezza sulle nostre strade”.

L’identikit delle vittime

Nel 2024 sono stati investiti e uccisi 475 pedoni, uno ogni 18 ore, il 7,9% in più rispetto all'anno precedente. Erano quasi tutti uomini - 313 maschi nel 2024, contro i 283 del 2023 - e 162 donne (157 l'anno prima). Più di uno su due, il 53%, aveva più di 65 anni. Quindici le vittime minorenni.

“Istat - si legge nel report - nel 2023 aveva contato 485 decessi con un dato consolidato. È perciò certo che, non riuscendo Asaps ad intercettare tutti i decessi che avvengono in ospedale nei 30 giorni successivi il sinistro, nel 2024 si supereranno i dati tragici dell'anno precedente".

Le regioni più pericolose

Analizzando le singole regioni, quella dove gli utenti più deboli della strada hanno avuto le conseguenze peggiori è la Lombardia con 79 decessi a fronte dei 51 dell'anno precedente, seguita dal Lazio con 59 e dalla Campania con 53; seguono Emilia Romagna (41), Toscana (38), Sicilia (37), Veneto (34), Piemonte (25), Abruzzo (19) e Liguria (17).

L'Ufficio studi Asaps rileva che “molti pedoni sono stati uccisi nel luogo più sicuro, le strisce pedonali dei centri urbani, anche con il semaforo che dava loro la possibilità di transitare in sicurezza dall'incrocio”.

Troppi pirati della strada

“Troppi i casi di chi camminava tranquillo sul marciapiede o in attesa alla fermata del bus - si legge nel report - che è morto praticamente senza accorgersene". E sempre "troppi i casi di pirateria stradale, oltre 50, quasi il 10% di tutti gli investimenti mortali, con la fuga del conducente che ha provocato il sinistro. L'immediato intervento delle forze dell'ordine che sfruttano i sistemi di videosorveglianza, molti dei quali a lettura targhe, oltre ad indagini scientifiche e tecnologiche, permette di rintracciare l'autore nel 95% dei casi, ma nonostante l'introduzione del reato di omicidio stradale la fuga rimane un comportamento troppo frequente da nord a sud d'Italia”.

Dicembre il mese peggiore 

Dall'analisi per mese, quello di dicembre 2024 si è trasformato in una carneficina con ben 63 decessi, due al giorno (per trovare un dato peggiore si deve risalire a gennaio 2019 con 67 morti). Nel dettaglio, ci sono stati 31 decessi a gennaio, 43 a febbraio, 35 a marzo, 24 ad aprile, 36 a maggio, 29 a giugno, 30 a luglio, 40 ad agosto e 39 a settembre. Gli ultimi tre mesi del 2024 hanno fatto segnare un tragico trend in aumento con 51 morti ad ottobre, 54 a novembre e, come detto, 63 a dicembre.

“Servono più pattuglie e sanzioni certe”

"Siamo convinti che alcune regole introdotte dall'ultima riforma del Codice della strada possano portare ad un miglioramento delle condizioni di sicurezza sulle strade, come il ritiro immediato della patente per la distrazione da cellulare, ma occorre fare di più a tutela proprio degli utenti vulnerabili come i pedoni e senza analisi parziali", riflette Giordano Biserni.

“Servono più pattuglie dedicate e sanzioni certe - continua - non possiamo più permetterci danni sociali per miliardi di euro, con decessi di anziani e bambini che passeggiano per strada, perché un ritorno al passato, quando in Italia morivano 7.000 persone come nel 2002 - fra loro oltre mille pedoni - porterebbe solo tragedie nelle famiglie italiane. In tutta Europa i pedoni sono maggiormente tutelati, domandiamoci il perché”.