Mercoledì 25 Dicembre 2024
MADDALENA DE FRANCHIS
Cronaca

Il report (da brividi) sugli incidenti. Colpa dei cellulari nel 24% dei casi: "È come se si guidasse ubriachi"

Inviare messaggi su WhatsApp riduce i tempi di reazione al pari di quattro birre appena bevute. Sbloccare il display equivale a procedere bendati

Le vittime di Cagliari: Alessandro Sanna (19 anni), Giorgia Banchero (24), Najibe Zaher (20), Simone Picci (20)

Roma, 12 settembre 2023 – Sbloccare il display dello smartphone per controllare un messaggio su Whatsapp: l’operazione più semplice del mondo, una routine che ripetiamo migliaia di volte al giorno. Dura 4 secondi: se lo si fa mentre si è alla guida di un’auto, però, quei 4 secondi, percorsi a una velocità di ‘soli’ 50 km all’ora, si traducono in 56 metri percorsi a occhi bendati. L’equivalente di due campi da pallacanestro. Che dire, poi, di un gesto appena più complesso, come cercare un numero nella rubrica? Otto secondi di distrazione: come attraversare – a 50 km orari e con gli occhi bendati – 111 metri, l’equivalente di un campo da calcio.

Fanno rabbrividire i dati contenuti nell’ultimo report di Anas, la società del gruppo Fs italiane che gestisce la rete di strade e autostrade di interesse nazionale: in occasione dell’ultima campagna di sensibilizzazione ‘Guida e basta’ – che Anas promuove da anni assieme al ministero delle Infrastrutture e alla Polizia – sono stati resi noti i dati Istat sugli incidenti stradali verificatisi nel 2022: poco meno di 166mila (+9,2% sul 2021), con 3.159 vittime (+9,9% rispetto al 2021) e circa 223.500 feriti (+9,7%). Il 93% di questi incidenti deriva da comportamenti scorretti del guidatore: la distrazione, dovuta principalmente all’uso di smartphone, l’uso di alcool o droghe, il mancato rispetto delle precedenze e la velocità elevata risultano fra le cause più frequenti di incidentalità. Non solo: da un’ampia ricerca Anas sugli ‘stili di guida degli utenti’, è emerso che gli automobilisti al volante hanno una percezione dei propri comportamenti decisamente indulgente, e il dito costantemente puntato contro gli altri. I pericoli che causano incidenti o situazioni a rischio sono quasi sempre attribuiti alle condotte altrui. Una fotografia ancor più raccapricciante emerge da un’indagine condotta dal ministero dei Trasporti statunitense, i cui dati, riferiti agli Usa, potrebbero essere facilmente applicati anche all’Europa e all’Italia: il 24% degli incidenti, secondo il rapporto, è causato dall’uso smodato dello smartphone alla guida.

Inviare messaggi su WhatsApp ridurrebbe i tempi di reazione al volante come farebbero quattro birre medie; scattarsi un selfie o pubblicare una ‘storia’ sui social richiede almeno 15 secondi di distrazione; accedere a un social per scoprire quanti ‘like’ ha guadagnato un post significa distrarsi per 20 secondi. Accade così che ci si accorga di un ostacolo o di una vettura che avanza in direzione opposta, quando non c’è più tempo né spazio per frenare.

Intanto, all’indomani dell’incidente di Cagliari costato la vita a quattro ventenni e dello schianto ad Altri provocato da un uomo che guidava in diretta social, Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, annuncia che la riforma del codice sarà presentata nella sua forma definitiva al prossimo Consiglio dei ministri il 18 settembre. È l’ultimo passaggio prima dell’entrata in vigore. Il primo articolo del testo è proprio dedicato a chi guida sotto l’effetto di alcol e droghe, con un inasprimento contro i recidivi: obbligo di tasso zero per chi è già stato condannato per guida in stato d’ebrezza e installazione sull’auto dell’alcolock, il dispositivo che impedisce la messa in moto se il livello alcolemico supera lo zero. Per chi invece verrà trovato positivo al test rapido antidroga scatterà la revoca della patente e il divieto di riprenderla per tre anni. Più severità anche per i neopatentati: il divieto di guidare supercar salirà a tre anni, mentre i minorenni trovati alla guida ubriachi o drogati non potranno prendere la patente fino ai 24 anni.