Venerdì 15 Novembre 2024

Incidente Frecce Tricolori a Caselle Torinese: l’ombra del bird strike. Che cos’è e a che quota si verifica

I precedenti: dall’A320 che ha ispirato un film con Tom Hanks all’atterraggio di emergenza in Russia per uno stormo di gabbiani. Cosa dice l’ultima relazione Enac

Caselle Torinese (Torino), 16 settembre 2023 – C’è anche il bird strike, l’impatto con i volatili, tra le cause possibili per spiegare l’incidente tragico delle Frecce Tricolori a Caselle Torinese (Torino), dove è morta una bambina di 5 anni mentre il fratellino di 12 è grave all’ospedale.

"Non è possibile al momento confermare le cause dell'incidente", scrive l'Aeronautica, che poi spiega: "Una delle ipotesi al vaglio, vista la dinamica dell'evento, è quella di un impatto del velivolo con un volatile (in gergo tecnico Bird strike) durante le primissime fasi del decollo".

Ma quanto è diffuso questo fenomeno? Ecco alcuni precedenti rimasti nella storia.

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Il pilota americano eroe e il film con Hanks

Ha ispirato anche un film - Sully, con Tom Hanks – l’ammaraggio al quale fu costretto un A320 il 15 gennaio 2009 a New York sul fiume Hudson. L’attore interpretò il pilota eroe che riuscì a salvare la vita a tutti, equipaggio e passeggeri. Ma che cos’era successo? Uno stormo di oche canadesi era finito nei motori e li aveva bloccati.

Atterraggio di emergenza per uno stormo di gabbiani

Fu invece uno stormo di gabbiani a costringere un Airbus A321 della compagnia Ural Airlines decollato da Mosca il 15 agosto 2019 a un atterraggio di emergenza in un campo di grano. Tragedia sfiorata, i feriti furono più di venti, tra loro anche diversi bambini.

La violenza dell’impatto

Naturalmente i velivoli sono progettati per sopportare queste collisioni. Ma i danni possono essere molto ingenti, anche per le velocità in gioco. Scrive l’Enac nella relazione Wildlife Strike 2022: “La maggior parte degli impatti tra aeromobili e fauna selvatica si verifica negli aeroporti e nelle loro immediate vicinanze, dove la quota di volo è relativamente bassa; gli uccelli infatti volano generalmente al di sotto dei 500 ft di quota (152 metri, ndr), quando non sono in migrazione attiva. (...). Il rischio di collisione è legato al tipo e all’intensità dell’attività della fauna selvatica sia all’interno che nelle aree limitrofe dell’aeroporto. Gli animali attratti da specifiche opere e/o attività che si svolgono intorno all’aeroporto possono infatti spostarsi dentro l’aeroporto o attraversare i corridoi di movimento degli aeromobili incrementando il rischio di impatto”.