Alessandria, 11 dicembre 2022 - Incidente di Alessandria oggi: il testimone della strage non riesce a trattenere la commozione. Luigi Di Bitetto, 69 anni, pensionato, ha ancora negli occhi la scena dell'auto che comincia a prendere fuoco, le grida di una 16enne schiacciata, sotto la Peugeot, le vittime tutte giovanissime. Di Bitetto abita nel casello del passaggio a livello di Cantalupo, che per la seconda volta in 33 anni è stato teatro di una strage di ragazzi.
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È stato svegliato di soprassalto nel cuore della notte
"Un boato tremendo, un fanale è finito contro le inferriate della finestra al primo piano dove stavamo dormendo. Poi l'auto ha cominciato a prendere fuoco. Sono corso con l'estintore. Sì, penso di avere salvato la vita a quella ragazza. Anche perché vicino c'era la bombola di Gpl. Quando partono le fiamme, non sai mai cosa può accadere".
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Che cosa ha visto quando è uscito?
"L'auto in cortile, sentivo gridare una ragazza. Era rimasta incastrata sotto la Peugeot, è tra quelli che si sono salvati. Chiedeva aiuto. Un'amica ferita, sbalzata fuori dal giardino, le rispondeva: arrivo io. Ma naturalmente non poteva muoversi".
La ragazza sotto l'auto alla fine si è salvata
"Sì, credo che l'abbia aiutata anche un grosso vaso che avevamo in cortile. Ha impedito che l'auto la schiacciasse del tutto, le ha lasciato uno spazio vitale, riusciva anche a muovere le gambe".
Lei che cosa ha fatto?
"Ho preso l'estintore che avevo in casa, ho spento il principio d'incendio. I soccorsi c'erano già, due pattuglie dei carabinieri".
Cosa ha capito della dinamica?
"L'auto è finita contro il guardrail, poi ha centrato la barriera della ferrovia che è diventata un trampolino di lancio. Quindi la Peugeot ha fatto un volo, si è alzata fino a un'altezza di 3 metri. Ha centrato il tetto del container che ho in cortile ed è 'atterrata' in giardino. Abbiamo trovato pezzi sul tetto, un fanale ha centrato le sbarre di una finestra al primo piano".
"Non si possono vedere ragazzi morire così"
Il suo intervento è stato coraggioso. La voce di Luigi Di Bitetto si incrina per la commozione: "L'avrebbe fatto chiunque. Ed è la seconda volta. Trentatré anni fa qui morirono tre ragazzi che facevano le corse con il treno. Quello che ti resta addosso dopo essere stato svegliato di soprassalto è un sentimento di impotenza, non si possono vedere giovanissimi anche di 15-16 anni morire così. Potevano essere i miei nipoti".