Una vita al limite. Spesso oltre. I video su Youtube al volante di una Porsche, col tachimetro che segnava i 300 orari. La sfida a un Frecciarossa che correva parallelo all’autostrada. Il salto nel mare in burrasca da un motoscafo a un elicottero, lo stesso con il quale era planato (così aveva narrato ai suoi follower) nel parcheggio di un fast food per comprare hamburger e patatine. E quella passione per il volo che alla fine si è rivelata fatale. Loris Sabatucci, 48 anni, nato a Piacenza ma da anni residente a Milano, seguito youtuber con diversi guai giudiziari alle spalle, è morto sabato sera in un incidente aereo in Spagna: stando a quanto emerso finora dagli approfondimenti investigativi della Guardia Civil, l’ultraleggero Pelegrin Dragoncello che stava pilotando si è schiantato in un’area boschiva vicino Beteta, piccolo Comune della Castiglia a duecento chilometri da Madrid.
Per Sabatucci non c’è stato niente da fare, mentre l’amica trentunenne che era con lui sul velivolo è stata trasportata in ospedale in gravi condizioni. Il giorno prima, il quarantottenne aveva incontrato il suo legale Roberto Grittini, in vista dell’udienza preliminare di un processo in cui era coinvolto: "Gli ho chiesto dove avrebbe trascorso il Capodanno – ricorda l’avvocato, che ha saputo della tragica scomparsa lunedì dal fratello di Sabatucci – e mi ha risposto che era indeciso tra una spa in montagna e un giro da qualche parte in Europa". Ha scelto la seconda opzione, ma da quel viaggio non è più tornato. Il nome del piacentino non era noto alle cronache soltanto per i filmati da "spaccone" da decine di migliaia di visualizzazioni sui social col nickname "Loris 75 Pc" e il motto "Sopra le righe! Sempre", ma anche per le indagini giudiziarie che lo avevano visto protagonista negli anni scorsi. Nel 2017 fu arrestato dai militari della Guardia di Finanza di Pavia per aver allestito una fabbrica clandestina di sigarette. In seguito, era finito in un’operazione antidroga con l’accusa (da lui sempre respinta) di aver messo a disposizione il suo elicottero per trasportare cocaina dalla Lombardia alla Sardegna.
A valle degli accertamenti patrimoniali, i magistrati avevano disposto il sequestro di quattro auto di lusso, di mezzo milione di euro e proprio del velivolo che, nelle sue parole, era stato parte della flotta di Slobodan Milošević, l’ex presidente della Jugoslavia processato dalla Corte penale internazionale dell’Aia per crimini contro l’umanità. Anche nell’agosto del 2021 c’era di mezzo l’elicottero: Sabatucci finì in cella a Tangeri, in Marocco, salvo poi essere liberato dopo meno di una settimana, per essere atterrato in Africa con un volo non autorizzato. Il quarantottenne smentì quella versione, sostenendo di essere arrivato via mare con uno yacht. E l’elicottero? Nessuna traccia, sparito nel nulla.