Roma, 15 settembre 2023 – Un bus che trasportava 49 migranti dalla Sicilia al Piemonte è rimasto coinvolto in un incidente sull’A1, tra Guidonia Montecelio e Roma nord. I due giovani autisti sono morti nello scontro con un Tir, mentre 14 passeggeri (non 25, come riportato in un primo momento) sono rimasti feriti: due in codice rosso sono stati ricoverati al Gemelli ed all'Umberto I (non rischiano comunque la vita) 8 in codice giallo distribuiti in vari ospedali, 35 sono illesi.
Il mezzo a disposizione della Prefettura di Agrigento era partito alle 22 da Porto Empedocle con a bordo migranti sbarcati a Lampedusa nei giorni scorsi ed era diretto ai centri di accoglienza piemontesi. Da chiarire la dinamica. Sul posto, oltre alla polizia, 10 ambulanze del 118 e due automediche.
Chi sono le vittime
L’incidente è avvenuto nella notte, alle 2,22 nella carreggiata Nord. I migranti, una cinquantina circa, erano sull'autobus della Patti tour di Favara che si è scontrato con un Tir. Uno dei due autisti è morto sul colpo, l’altro è stato sbalzato fuori dall’abitacolo. Le vittime sono Alberto Vella, 34 anni, e Davide Giudice, 32. Erano entrambi di Favara, nell'Agrigentino.
Giudice era al suo primo viaggio con la Patti tour. Fino a poco tempo fa lavorava in Lombardia. "Era contento, contentissimo perché era tornato fra noi, a casa – hanno raccontato alcuni suoi amici – e questo è stato il 'premio’”. Favara è sotto choc per la tragedia che ha ucciso due suoi cittadini. Il sindaco, Antonio Palumbo, ha annunciato il lutto cittadino.
La prefettura: “Turni di riposo rispettati”
Secondo i primi accertamenti della Prefettura le regole sui turni di lavoro erano state rispettate. “Talvolta capita che siamo costretti a far aspettare i pullman, che dovranno trasferire i migranti, anche per diverse ore prima di partire, magari perché manca qualcuno o un documento – hanno spiegato dalla Prefettura – . In questo caso, il bus era partito in orario, gli autisti avevano rispettato i regimi di riposo e pausa previsti dalla legislazione. La causa dell'incidente può essere stata anche stanchezza, ma certamente non addebitabile ad un errore della ditta o ad un nostro trattenimento eccessivo. Siamo sconvolti anche noi che quotidianamente ci confrontiamo, fra gli altri, con le ditte di autolinea e con i loro lavoratori”.