Lunedì 3 Marzo 2025
RITA BARTOLOMEI
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Inchieste

Come ottenere il risarcimento danni da buche stradali. L’avvocato: ecco quando non ne abbiamo diritto

Ivana Russo, legale dell’Unione nazionale consumatori: “Gli errori da evitare e quali sono i tempi medi per un giudizio. Cosa fare anche in caso di lesioni personali”. I tempi medi di una causa

Ivana Russo, avvocato dell'Unione nazionale consumatori

Ivana Russo, avvocato dell'Unione nazionale consumatori

Roma, 2 marzo 2025 – Risarcimento da buche stradali, come si ottiene? E quando non ne abbiamo diritto? Lo abbiamo chiesto a Ivana Russo, avvocato dell’Unione nazionale consumatori.

Buche stradali, ma come si formano? Ecco cosa sapere
Buche stradali, ma come si formano? Ecco cosa sapere

Buche stradali, come si ottiene il risarcimento

“La premessa: l’ente che ha in custodia la strada deve anche garantirne la manutenzione, ai sensi del codice civile, articolo 2051. Quindi, il cittadino che non per sua colpa abbia subìto un danno da una buca stradale, deve allertare subito le forze dell’ordine, in modo che la situazione sia cristallizzata anche dalla pubblica autorità e questo possa avvantaggiare se si decide di andare avanti in un eventuale giudizio. Bene anche avere testimoni che possano aiutare ad ottenere il risarcimento”.

Buche stradali e risarcimenti, come muoversi

“Ci sono due passaggi fondamentali – raccomanda il legale -. Bisogna comunicare il sinistro all’ente manutentore della strada e metterlo in mora, mandando una lettera cautelativa, fornendo magari i nomi di testimoni. Se oltre al danno del veicolo il cittadino ha riportato lesioni personali, ad esempio da pedoni o ciclisti, può chiedere il risarcimento anche per questo. In quel caso, è importante recarsi subito al pronto soccorso. Ed è importante soprattutto accertarsi che i medici riportino esattamente sul verbale che l’incidente è avvenuto per strada, che quindi si tratta di un evento accidentale”.

Ivana Russo, avvocato dell'Unione nazionale consumatori
Ivana Russo, avvocato dell'Unione nazionale consumatori

Come si prova il danno

Ma come si prova il danno? “La giurisprudenza su questo è abbastanza ondivaga. La Cassazione nel 2024 si è pronunciata e ha stabilito che il cittadino deve provare solo il danno derivante dalla buca stradale o comunque dalla circostanza che lo ha provocato. Quello che è importante, quindi, è provare che se non ci fosse stata la buca, la persona non avrebbe riportato quella lesione”. Sembra una strada molto in salita... “Ma il nostro orientamento giuridico pone anche delle alternative – sottolinea l’avvocato -. Se la richiesta è fondata, ci sono anche altre strade, come la negoziazione, che ci permettono di trovare un accordo in sedi conciliative”.

Quali sono i tempi medi per una causa

“Una causa – ammette l’avvocato dell’Unione nazionale consumatori – potrebbe comportare anche tre-quattro anni di giudizio”.

Ed è possibile stipulare un’assicurazione che ci tuteli anche per questo?

“Un cittadino può avere un’assicurazione legata alle lesioni, ma non a questa specifica circostanza. Tuttavia, ricordiamoci che l’ente responsabile della strada deve avere obbligatoriamente un’assicurazione che copre anche questo tipo di danni”.

Quando non abbiamo diritto al risarcimento

Quando invece non possiamo chiedere il risarcimento? “Ad esempio quando la buca era segnalata e ben visibile. Vale lo stesso ragionamento anche in caso di frana, dev’essere valutato se quella circostanza fosse prevedibile o meno”.

Causa persa o no?

“Non è una causa persa – è l’analisi dell’avvocato -. Vero però che il cittadino deve scontrarsi con le lungaggini processuali. A volte i tempi sono imbarazzanti. L’ultimo caso sul quale si è espressa la Cassazione, derivava da un sinistro aperto quasi 15 anni prima. Tuttavia, tengo a precisare che questo non deve essere un motivo per far sì che il cittadino non provi ad ottenere giustizia. Se non lottiamo per i nostri diritti, non facciamo altro che produrre un sistema che in realtà ci viene contro. Se nessuno, spaventato dai costi della giustizia o dai tempi processuali, non cerca di difendere i propri diritti, il primo a perdere è lo Stato. Si possono sempre trovare alternative. Oggi, rispetto al passato, è possibile anche che sia il giudice stesso in prima udienza a fare una proposta. Questo è quasi diventato un passaggio obbligato”.

Cosa ha stabilito la Cassazione

“La Cassazione ha dato un contributo validissimo – chiosa Russo -. Perché è intervenuta sull’onere della prova. Il cittadino non deve dimostrare che la strada fosse in cattivo stato di manutenzione ma solo che il danno scaturito sia la conseguenza di un’insidia contro la quale si è scontrato. Mentre l’amministrazione è sempre tenuta a provare di aver fatto la manutenzione”.