
Fentanyl, cosa sapere. Ce lo spiega Elia del Borrello, tossicologa e medico legale
Bologna, 15 marzo 2025 – Possiamo definire il Fentanyl droga degli zombie?
“A livello giornalistico questa definizione è molto usata – spiega Elia Del Borrello, medico legale e tossicologa –. Ma la scienza, con quell’espressione, indica l’abbinamento con la xilazina, che è un miorilassante. Il termine zombie viene usato per indicare un atteggiamento del corpo ricurvo su se stesso, strisciante lungo i muri, con un andamento barcollante. Una persona al di fuori dalla realtà, ridotta in condizioni di scarsa autonomia”.

I morti negli Usa – gli ultimi dati segnalerebbero una relativa flessione – si spiegano così?
“Negli Stati Uniti l’abbinamento è sicuramente molto in voga. Il Fentanyl è un oppiaceo molto potente. Se la morfina può dare quella che volgarmente viene chiamata overdose, in termine tecnico acute narcotism, anche un dosaggio eccessivo di Fentanyl può portare velocemente a morte per intossicazione acuta, che non è legata all’aspetto dello zombie”.
La prima volta che si è occupata di Fentanyl?
“Davvero tanti, tanti anni fa, per un decesso molto strano. Ho trovato tracce della sostanza ma quella spiegazione non è stata ritenuta credibile perché all’epoca era una cosa non conosciuta”.
Qual è la situazione in Italia oggi?
“L’Iss oltre ad avere il monitoraggio dei sequestri tramite la Dcsa li analizza criticamente, segnalando quando ci sono prodotti particolari, come le nuove sostanze psicoattive (Nps). In parallelo, ha messo in atto e ha finanziato un progetto tra tutte le tossicologie forensi, per il controllo sui liquidi biologici, in modo da conoscere gli utilizzatori e centralizzare tutti i risultati. Ovvio che c’è una quota di sommerso che sfugge a tutti questi controlli e che comunque rimane un enigma sospeso”.
In quali forme si trova il Fentanyl?
“Nel mercato clandestino soprattutto come polvere e pastiglie”.
L’identikit del consumatore?
“Davvero vario. Può essere un vecchio eroinomane al quale quella droga non basta più. Ma anche uno stupidotto che prova il cerotto transdermico della nonna per il dolore neoplastico. Cerca la ‘botta’, con una sostanza che ha un’elevata potenza, l’effetto è immediato. Il quadro è variegato. Dipende dalle abitudini del soggetto, dalle quantità assunte. Guardando fuori dall’Italia: oggi c’è lo scenario dei paesi in guerra, sacche nell’Est... Dove c’è il soldo, si aguzza l’ingegno. Soprattutto quando si devono mandare i soldati a combattere. Se fossero lucidi, non farebbero certe cose. Nel 2019 parlavo del Captagon, usato tra i combattenti dell’Isis e gli attentatori kamikaze. Si hanno notizie anche di bambini drogati con quella sostanza da Boko Haram in Nigeria. A luglio 2020 la Finanza ne ha sequestrate 14 tonnellate nel porto di Salerno. Qualcosa ce lo dobbiamo chiedere, qualcosa ci deve far venire in mente”.