Genova, 13 maggio 2024 – Un'ora e mezza. Tanto è durato l'interrogatorio di garanzia del figlio dell'imprenditore Aldo Spinelli, Roberto, anche lui indagato per corruzione nell'ambito della maxi inchiesta che sta facendo tremare la Liguria. Spinelli junior ha risposto alle domande del giudice, primo tra gli indagati, spiegando - secondo quanto trapela - la sua posizione in merito alle accuse che gli vengono mosse. E, sempre oggi, è stato interrogato anche il padre Aldo, che alla fine delle domande del gip Paola Faggioni, ha affermato: “Ho detto tutto, tutto… Preoccupato? Assolutamente no. La libertà? Credo di meritarmela”.
È invece rimasto in silenzio davanti al gip, durante l'interrogatorio di garanzia a La Spezia, Matteo Cozzani. L'ex sindaco di Portovenere e attuale capo di gabinetto del governatore Giovanni Toti, finito agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione elettorale e l'aggravante dell'agevolazione mafiosa è indagato sia dalla Procura di La Spezia sia da quella di Genova, e anche lo scorso venerdì nel capoluogo ligure si era avvalso della facoltà di non rispondere rilasciando dichiarazioni spontanee.
Sommario
Il filone sui vaccini Covid
Intanto l'inchiesta sulla corruzione in Liguria si arricchisce di altri due filoni d’indagine: uno relativo ai vaccini Covid e uno che riguarda invece presunti finanziamenti illeciti a Toti da parte di imprenditori della sanità privata.
Come anticipato oggi da alcuni quotidiani, Giovanni Toti e Matteo Cozzani sono indagati per i dati Covid: secondo una delle ipotesi della procura i numeri sarebbero stati gonfiati per ottenere più vaccini dalla struttura commissariale. Tra le intercettazioni avviate dagli investigatori una in particolare riguarda l'argomento. Le 'cimici' installate nell'ufficio di Cozzani - già sotto indagine per presunta corruzione elettorale - registrano una conversazione. Cozzani parla della difficoltà di ottenere i vaccini: "Il problema qual è stato… che io avevo già truccato, lui li ha presi, cosa è accaduto li ha riaumentati", dice il capo di gabinetto. Quel "lui" è il presidente Toti: "Quando me li ha rimandati gli ho scritto 'ma cazzo pres, ma sono fuori' e lui ha detto 'ma li ho un po' aumentati' e io 'ma l'avevo già fatto io', e lui 'cazzo dimmelo che l'hai già fatto te, aspetta un secondo'... vabbè".
Presunta frode sulle mascherine
Indagando sul voto di scambio tra la comunità riesina e quella calabrese e la lista del presidente Giovanni Toti, gli investigatori hanno anche scoperto una maxi frode da un milione e 200 mila euro sulle forniture sanitarie durante il Covid. In particolare le mascherine, introvabili in piena pandemia e preziose come l'oro nella fase due per scuole e luoghi pubblici. È quanto emerge dalle carte depositate nell'ambito dell'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il presidente della Regione.
“Sono state svolte indagini - scrivono i militari della guardia di finanza nelle informative - nei confronti di un'associazione per delinquere, promossa e capeggiata da Yuri Fergemberger ed Edoardo Boldrini e composta da vari associati e sodali, che, sfruttando l'emergenza sanitaria conseguente alla diffusione del Covid-19, ha realizzato plurime condotte di illecita commercializzazione di prodotti sanitari, in sfregio anche ad elementari norme di tutela della salute e nell'esclusiva prospettiva di massimizzare i propri illeciti guadagni”. Punto di riferimento per diventare fornitori delle scuole e dunque della Regione doveva essere Domenico Cianci, amministratore di decine di condomini a Rapallo e re delle preferenze alle regionali del 2020. Nelle intercettazioni si sentono due persone, non indagate, che spiegano: “Cianci ok? (...) e con Cianci se si arrivasse a Toti, per le mascherine, visto che abbiamo anche le mascherine da bimbo, adesso... sarebbe... sarebbe un bel colpo, eh?”, “perché ora le stanno cercando da fare paura”. E l'altro interlocutore: “ma per le scuole, dici?”. E dall'altro lato la conferma: “perché li si parla di milioni di pezzi... visto che lui vuole una mano... una mano lava l'altra e tutte e due lavano il viso...".
Sanità privata
Il secondo filone d'inchiesta è decisamente più complesso, e ricalca quello principale. Gli inquirenti stanno infatti indagando sui finanziamenti che imprenditori del mondo della sanità avrebbero elargito ai comitati elettorali di Toti. Manovre del tutto consuete e legittime, ma il sospetto è che in cambio di questi finanziamenti siano arrivati contratti e convenzioni. Il focus è sui finanziamenti alla Fondazione Change superiori ai 40 mila euro effettuati secondo gli inquirenti da alcune realtà attive nel settore sanitario convenzionato e privato. Come Casa della Salute, un network di poliambulatori specialistici controllati dal gruppo Italmobiliare della famiglia Pesenti che in Liguria ha conosciuto un vero e proprio boom. E ha preso a contribuire con il Comitato di Toti, il quale, a sua volta, ha ricambiato presentando un loro evento nella Sala della Trasparenza della Regione. Fra i finanziatori anche l'Iclas di Rapallo del gruppo Gvm, Hc hospital e On health care. All'attenzione dei pm di Genova ci sono tre-quattro finanziatori, che si aggiungono alle 20 società operanti in altri settori entrate nei radar dell'indagine per tangenti.
Colucci si dimette da Ceo di Innovatec
Durante la riunione odierna del cda, Pietro Colucci ha rassegnato le proprie dimissioni da amministratore delegato e consigliere di amministrazione di Innovatec, società quotata sul mercato Euronext Growth Milan. Il cda ha nominato come nuovo Ad il consigliere e manager Roberto Maggio.
"E’ con profonda amarezza che ho annunciato al cda di questa mattina, le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di Ceo del Gruppo e da quelle di consigliere di alcune sue controllate", si legge in una comunicazione di Colucci rivolta ai membri del consiglio di amministrazione. "Questa decisione, che non è in alcun modo collegata all’andamento dell’inchiesta genovese, per la quale non ho ricevuto ad oggi alcun avviso nè´addebito, ma all’ampio rilievo che è stato riservato alla mia posizione nella stampa nazionale", afferma Colucci.
Nuovo Cda per la Spinelli Srl
Stamani si è riunito in assemblea il cda della Spinelli srl che ha nominato Giovanni Benedetti nuovo presidente e Simona Brassesco e Mirco Panariello amministratori delegati. "La Spinelli srl rappresenta una realtà estremamente importante per il Porto di Genova e per tutta l'economia regionale sia in termini di posti di lavoro che di valore generato per il territorio – si legge nella nota di Giovanni Benedetti –. Il nostro compito ora è assicurarci di continuare a lavorare come sempre, mantenendo i nostri standard di qualità e il nostro impegno nei confronti di dipendenti, clienti e fornitori”. Il nuovo cda, oltre a Benedetti, Brassesco e Panariello annovera iconsiglieri Juan Pablo Richards Bravo e Matthias Frank Mueller.