Milano – ”Han parlato malissimo di me (...) Mi tiri fuori tutto quello che avevamo sulla Vasco, e Sangalli?”. Una richiesta, rivolta nel 2022 dall’autosospeso presidente di Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali all’amministratore di Equalize ed ex poliziotto Carmine Gallo, che racconta il lungo dossieraggio ai danni di due suoi rivali nella governance della fiera, nominati dalla Camera di commercio: Carlo Sangalli ed Elena Vasco, rispettivamente presidente e direttrice generale dell’ente camerale.
Il motivo della necessità, per Pazzali, di ottenere materiale compromettente da usare contro di loro? È legato a “dinamiche interne” soprattutto al fatto che, come emerge dalle conversazioni intercettate dai carabinieri, Vasco e Sangalli si sarebbero opposti, intervenendo con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, alla proposta avanzata da Pazzali di modificare lo statuto della Fiera. “Sono andati da Sala a dirgli che bisogna stoppare il mio cambiamento di statuto – spiega Pazzali a Gallo il 15 novembre 2022 –. I componenti della Camera hanno paura di perdere un posto in Consiglio di amministrazione, che non è vero”. Un’opposizione esplicita ai suoi piani che ha mandato su tutte le furie Pazzali e ne ha provocato la reazione. E così avrebbe scatenato gli hacker della Equalize alla ricerca di informazioni da usare contro i suoi rivali.
“Mi devo concentrare su di lui adesso, devo trovare qualcosa”, spiega Gallo in una conversazione, riferendosi alle insistenze di Pazzali per trovare elementi o atti giudiziari (in particolare sull’archiviazione del procedimento che vedeva Sangalli accusato di presunte molestie a una segretaria) che potessero screditare Sangalli. “Troverò qualcosa, che devo trovare? Non possiamo mica fare le indagini su Sangalli”.
Ma le ricerche di informazioni su Elena Vasco erano iniziate già due anni prima, nel 2020, quando la direttrice generale della Camera di commercio (“Lei ha un rapporto sodale con Sala”, spiegava Pazzali) è entrata nel Cda di Fiera Milano Spa. Il poliziotto Marco Malerba (ora indagato) aveva effettuato una “approfondita ricerca Sdi”, sul sistema informativo in uso alle forze dell’ordine, “motivandola” falsamente “con ragioni legate all’immigrazione”.
Ricerche illecite e acquisizioni di dati personali che non si sono limitate all’oggetto dell’attenzione e del risentimento del dominus di Equalize, ma hanno coinvolto anche familiari di Vasco, portando alla raccolta di dossier da usare come arma contro i rivali, tra cui altri dirigenti della Fiera. Tra i nemici del presidente c’era anche Beniamino Lo Presti, presidente del cda di Milano Serravalle e Milano Tangenziali spa: Pazzali, in particolare, osteggiava una possibile nomina del manager come ad di Trenord. Per questo sarebbe anche intervenuto con il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, con una telefonata per manifestare la propria contrarietà.