Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Novara, domato l’incendio nell’azienda chimica. Rientrato l’allarme nube tossica

Stamani esplosioni in uno stabilimento di solventi a San Pietro Mosezzo. Tutti in salvo i 30 operai. Il sindaco, dopo le analisi Arpa: “non sembrerebbero esserci gravi problemi”

Novara, 29 marzo 2023 – Dopo una mattinata infernale nelle ultime ore sembra essersi ridimensionato l’allarme ambientale alle porte di Novara, seguito a un grosso incendio divampato oggi nella zona industriale di San Pietro Mosezzo. Il rogo, ormai domato, ha coinvolto la Kemi Srl, azienda che produce vernici, coloranti industriali e solventi. "Non ci sono valori allarmanti o preoccupanti nelle analisi di Arpa", ha confermato in una diretta Facebook il sindaco della città piemontese, Alessandro Canelli.

Incendio a Novara, brucia la Kemi srl
Incendio a Novara, brucia la Kemi srl

L’incendio è scoppiato stamane intorno alle 8 nello stabilimento, situato nel comune confinante in direzione nord est della città. Udite ripetute esplosioni.  Testimoni hanno parlato di fiamme alte fino a 50 metri, con il calore elevato che ha fatto letteralmente saltare in aria i tombini degli scarichi stradali. Moltissimi mezzi dei vigili del fuoco sono giunti sul luogo dell'incendio. Tante anche le ambulanze, ma non sembra ci siano stati morti o feriti. Nello stabilimento lavorano una cinquantina di persone, una trentina erano presenti quando è scoppiato il rogo: tutti sono riusciti a mettersi in salvo. La zona industriale di San Pietro Mosezzo, dove operano una trentina di aziende, è stata evacuata per il rischio di nuove esplosioni, una misura presa a livello precauzionale.  Attorno ci sono campagne coltivate a mais e a riso, oltre che la frazione di Casalgiate, dove abitano poche centinaia di persone, tutte momentaneamente evacuate. Ancora ignote le cause dell’incendio.

La nube di fumo

Subito si era levata una colonna di fumo nero e maleodorante: visibile non solo da ogni punto della città, ma fino alla pianura milanese. La nube si è lentamente spostata sulla zona centrale di Novara spingendosi in direzione nord. Tra gli operatori intervenuti anche Acqua NovaraVCO per possibili problemi di inquinamento delle reti. A Novara  “è stato aperto il Centro operativo comunale (Coc) in via precauzionale. - fa sapere il Comune - I volontari della Protezione civile si stanno muovendo per informare e comunicare alla cittadinanza”. "È un macello, è scoppiato tutto il capannone, è tutto bruciato”, ha raccontato una donna sul piazzale davanti alla fabbrica in un video diffuso da un consigliere comunale di Novara.

Il sindaco di Novara

Il sindaco Canelli aveva espresso in un primo momento timori sulla nube di fumo, raccomandando alla popolazione di tenere chiuse le finestre “e se non assolutamente necessario di rimanere in casa”, a maggior ragione “per le scuole e gli istituti scolastici della città: è molto importante che i bambini rimangano in classe con le finestre chiuse".

Canelli, che si è recato sul posto, a metà mattinata ha sciolto i timori:  “in questo momento” la nube “sembrerebbe essersi dissolta. Stiamo aspettando, per dare il cessato allarme, che vengano ufficializzati i dati anche rispetto alle 'ricadute' al suolo, specie nella parte nord della città".

Quindi all'ora di pranzo le ulteriori rassicurazioni in una diretta Facebook da luogo del rogo. "Non ci sono valori allarmanti o preoccupanti nelle analisi di Arpa sia in prossimità della zona dell'incendio sia nella parte nord della città”, ha confermato. "I punti di ricaduta della nube che ormai si è dissolta - ha aggiunto - non hanno creato nessun tipo di problema secondo i dati che ci sono stati appena comunicati dal responsabile Arpa di Novara. Si sente ancora un odore sgradevole in alcune zone della città, per questo invitiamo ancora a tenere le finestre chiuse nei luoghi di lavoro e nelle abitazioni, ma non ci sono rischi per la salute dei cittadini".

I rilievi Arpa

Sono due le squadre di Arpa, una da Vercelli e una da Novara, al lavoro per valutare gli impatti nelle matrici acqua e atmosfera. Detto dei primissimi rilievi, effettuati con strumentazione portatile nell'immediato intorno dell'incendio su monossido di carbonio, formaldeide e acido solfidrico, che sembrano allontanare criticità per la salute, sono in corso ulteriori verifiche di tipo analitico sulla qualità dell'aria e sulla gestione delle acque di spegnimento. I tecnici di Arpa seguiranno i controlli nelle zone abitate con potenziale ricadute dei fumi.

Kemi non era a rischio

La fabbrica chimica andata a fuoco questa mattina non era inserita nell'area a rischio di incidente rilevante. Lo spiega il dirigente del servizio ambiente della Provincia di Novara, Davide Rebuffetti. "La normativa - dice - è quella del decreto legislativo 105 del 2015 che attua in Italia le prescrizioni della direttiva UE del 2012 sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose". Per quanto riguarda la Kemi, "evidentemente - dice ancora il dirigente - il quantitativo di sostanze pericolose stoccate e la natura delle sostanze stesse non supera la soglia al di sopra della quale un impianto industriale rientra nel campo di applicazione della normativa". 

La coincidenza

Il rogo ormai è domato, data la sua vastità e l’altezza delle fiamme lo spegnimento è avvenuto in tempi estremamente rapidi. Dietro a quella che è parsa un’impresa di vigili del fuoco e soccorritori ci sarebbe anche una fortunata coincidenza: nei pressi della Kemi - riferisce il sindaco Canelli - c'è una fabbrica che produce schiumogeni speciali efficaci nel domare questo tipo di incendi. “La disponibilità di quest’azienda ha consentito di spegnere più rapidamente le fiamme, limitando anche le conseguenze ambientali”.