Venerdì 26 Luglio 2024

Incendio al poligono di tiro. Provano a spegnere le fiamme. Restano in trappola e muoiono

Le vittime sono il direttore della struttura e un istruttore. Ferito gravemente un altro collega. Altri tiratori si sono messi in salvo. Giallo sulle cause: c’erano stati lavori di ristrutturazione. .

Incendio al poligono di tiro. Provano a spegnere le fiamme. Restano in trappola e muoiono

Le vittime sono il direttore della struttura e un istruttore. Ferito gravemente un altro collega. Altri tiratori si sono messi in salvo. Giallo sulle cause: c’erano stati lavori di ristrutturazione. .

"Ero sulla linea di tiro quando mi sono accorto che la stanza, all’improvviso, si è riempita di fumo. Non ho sentito nessun boato ma ho visto il direttore di tiro e uno dei soci che hanno preso gli estintori per cercare di domare le fiamme. Non si vedeva nulla, sono riuscito a uscire appena in tempo". È il drammatico racconto di uno dei tiratori che ieri pomeriggio, intorno alle 16, si trovava al tiro a segno di Prato dove, per cause ancora da accertare, è scoppiato un incendio. Le fiamme hanno distrutto l’interno della sala tiro per poi propagarsi all’esterno nel bosco di Galceti, zona di pregio ambientale della città.

Il bilancio è pesantissimo: due morti, il direttore di tiro, Gabriele Paoli, pensionato, esperto e molto stimato nell’ambiente, e uno dei tiratori, Alessio Lascialfari. Sono morti nel tentativo di spegnere le fiamme. Un secondo istruttore, invece, è rimasto gravemente ferito: ha riportato ustioni sul 35% del corpo, soprattutto sugli arti, ed è stato trasferito con l’elisoccorso al centro grandi ustionati di Pisa. Le sue condizioni sono molto serie. Nel frattempo al poligono si sono riversate numerose squadre dei vigili del fuoco, autobotti e autopompe, polizia, carabinieri, ambulanze, elisoccorso, polizia municipale e volontari della Vab. Sono intervenuti anche gli elicotteri per domare l’incendio nel bosco: diversi ettari di terreno sono stati distrutti.

Le operazioni di soccorso all’interno del poligono, invece, sono state rese difficoltose dal fumo che ha invaso i locali. Oltre a uno dei tiratori, anche i due segretari della struttura e altri due soci sono riusciti a mettersi in salvo. "Abbiamo visto il fumo che usciva dalla porta che separa gli uffici dalla zona tiro, è stato un attimo. Non riusciamo ancora a capire come possa essere successo". Per lungo tempo la speranza è stata quella di trovare Paoli e Lascialfari nell tunnel di salvataggio, quello che serve per mettersi al riparo in caso di esplosioni. Appena è stato possibile la polizia lo ha setacciato senza, però, trovare nessuna traccia dei dispersi. Più il tempo passava più si è cominciato a temere per Paoli e Lascialfari. I vigili del fuoco hanno avuto la certezza solo quando li hanno trovati, praticamente carbonizzati, un paio d’ore dopo l’incendio, quando è stato possibile accedere alla struttura.

Il poligono era stato di recente oggetto di lavori di ristrutturazione. La parte nuova non era ancora usata. Le vittime si trovavano nella linea dei 50 metri, quella più vecchia. "L’incendio è partito dalla linea di tiro – ha spiegato il presidente Gianluca Ciolini –. Non ero presente quando è scoppiato l’incendio ma così mi hanno raccontato. La bonifica era stata fatta questa mattina". La dinamica è tutta da accertare. È possibile che ci sia stato un residuo di polvere da sparo, oppure che la pistola abbia sparato all’indietro. Non si esclude neppure un corto circuito. L’unica cosa certa è che le fiamme sono partire dalla linea di tiro dove erano presenti quattro persone, fra cui Paoli che era molto esperto.

Laura Natoli