Roma, 26 luglio 2023 – Dopo la Grecia, l’Italia. Brucia la Sicilia, brucia la Calabria, da ieri anche la Puglia. E ci sono le prime vittime. Ben tre in Sicilia e una in Calabria. La coperta è corta. I roghi sono centinaia, 86 solo in Sicilia, dove i Vigili del Fuoco hanno effettuato nelle ultime 24 ore oltre 400 interventi e a sera altri 140 erano in coda. Palermo è circondata dalle fiamme, su ogni collina c’è un incendio e anche l’aeroporto è rimasto chiuso alcune ore, isolato anche per la chiusura delle strade di accesso, compresa la autostrada A19. Ci sono fiamme da Monreale fino al promontorio di Capo Gallo, che da un lato domina la borgata balneare di Mondello (dove sono state evacuate 120 famiglie) e dall’altro quella di Sferracavallo. E ancora sulla collina di Bellolampo, dove ha preso fuoco anche la quarta vasca della discarica comunale, facendo scattare l’allerta per il rischio diossina, e quella di contrada Inserra nei pressi dell’ospedale Cervello, che è stato minacciato dalle fiamme ma non evacuato.
Le persone sfollate a Palermo sono 1.500, le case bruciate una ventina. Le fiamme hanno raggiunto anche il parco archeologico di Segesta, dove hanno lambito il mirabile tempio, distrutto la copertura in legno sulla zona archeologica delle case rupestri, la zona ristoro e alcune case. "Se, come sembra, il rogo è stato causato da una mano criminale, si tratta di un gesto gravissimo che va condannato con forza perché ha messo a rischio l’incolumità di chi vive nelle zone limitrofe e ha recato un grave danno al nostro inestimabile patrimonio storico-artistico", ha attaccato in serata il governatore della Sicilia, Renato Schifani.
E purtroppo ci sono i morti. Due corpi bruciati sono trovati in una casa a Cinisi, nel Palermitano, poco distante dall’aeroporto. I due corpi sono dei coniugi Salvatore Cometa, 78 anni e Teresa Monastero, 76. I cadaveri sono stati trovati da vigili del fuoco e polizia municipale all’interno di un’abitazione in condizioni molto precarie andata a fuoco. Una donna di 88 anni, Rita Gaetana Pillitteri, in precarie condizioni di salute è morta nel Palermitano perché i sanitari del 118, a causa degli incendi, non sono riusciti a soccorrerla. Due forestali sono stati invece ricoverati al Centro grandi ustionati di Palermo e sono in prognosi riservata.
Fiamme anche in Calabria: in tutta la regione si contano 80 roghi attivi, specie nel Reggino, alcuni dal fronte molto vasto. Un uomo di 98 anni è morto a Cardeto, comune dell’Aspromonte, rimasto imprigionato nella sua abitazione circondato dal fuoco. Quattro persone, residenti nello stesso comune, tra le quali la figlia e il genero dell’anziano, sono rimaste gravemente ustionate dalle fiamme, e per una di esse è stato necessario il ricovero nel Centro grandi ustionati di Catania.
E la Puglia non fa eccezione. A Vieste, in provincia di Foggia, circa duemila turisti, ospiti di tre grandi strutture ricettive, Residence Gattarella, Hotel Portonovo e Hotel Gargano, sono stati evacuati perché le fiamme hanno avvolto la baia San Felice. Nel Foggiano brucia anche il bosco Cimino a Lucera: in fumo più di 20 ettari. Nella marina di San Cataldo, invece, a pochi chilometri da Lecce, due incendi hanno raggiunto alcune abitazioni danneggiandole e l’area è stata evacuata. Anche il poligono di tiro è stato circondato dalle fiamme.
I roghi in Sicilia, oltre che nel Palermitano e nel Trapanese, hanno causato gravi problemi nel Siracusano e a Pantelleria. A Messina la zona più colpita è la parte tirrenica, in particolare Santo Stefano di Camastra, Patti, Villafranca , fino a Taormina. Nel Catanese, ad Acireale è stato evacuato un resort, mentre ad Aci Catena le fiamme hanno avvolto la zona residenziale di San Nicolò e la sindaca ha sollecitato l’intervento dei Canadair.
Grave la situazione a Catania dove una rete elettrica inadeguata e il gran caldo hanno messo in crisi rete elettrica e idrica, con blackout anche di 15 ore e interruzione delle forniture idriche: ieri pomeriggio sono riprese, ma a zone e solo per alcune ore. "La messa in sicurezza del territorio – ha detto il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci – deve essere la priorità nell’agenda politica e di governo". Lo si promette da anni, adesso va fatto.