Domenica 29 Dicembre 2024
GIOVANNI ROSSI
Cronaca

In viaggio, costi quel che costi. Dai voli agli hotel: rincari del 10%. Ma le prenotazioni corrono veloci

Benzina, treni, ristoranti: tra 25 aprile e 1° maggio gli italiani spenderanno 780 milioni di euro in più. Nei primi tre mesi del 2024 il giro d’affari del turismo è cresciuto del 9%. Assoviaggi: "Stop al caro prezzi".

In viaggio, costi quel che costi. Dai voli agli hotel: rincari del 10%. Ma le prenotazioni corrono veloci

Inflazione e instabilità geopolitica non scoraggiano le partenze per la prima tradizionale striscia vacanziera post pasquale. Tra 25 aprile e 1° maggio, i destini degli italiani abbonati all’ebbrezza dei ponti di fine aprile si incrociano con le prenotazioni dei tanti stranieri che già sciamano tra città d’arte e mete iconiche. Riconoscibili dalla maggior propensione alla manica corta a dispetto delle temperature in picchiata, e dal portafoglio solitamente più capiente (e generoso nelle mance), i turisti provenienti dall’estero sono pronti a una lotta all’ultimo tavolo con gli italiani che non rinunciano al tradizionale ’stacco’ primaverile, costi quel che costi, anche molto più del solito.

Il conto 2024 del maxi ponte 25 aprile-1° maggio (o sue spezzature o prolungamenti) sarà infatti più salato che nel 2023. Un aggravio di spesa "da complessivi 780 milioni di euro", secondo le stime di Assoutenti. Il rincaro medio previsto (anno su anno) è del 10,5% e riguarda praticamente ogni voce: +8,2% i pacchetti vacanza, +6,9% gli alberghi, +8,4% gli alloggi in altre strutture come b&b e case vacanza. Peggio ancora va ai voli aerei: quelli nazionali aumentano del 19,1%, quelli europei del 16,5%, quelli internazionali del 7,3%. Non va meglio ai passeggeri di treni e autobus a lunga percorrenza i cui biglietti salgono dell’8% e del 4%.

Nessun risparmio scegliendo l’auto. Oggi un pieno di carburante costa in media 7,5 euro in più di un anno fa. I prezzi alla pompa ’self’ continuano infatti a salire vorticosamente: +8,3% per la benzina verde, + 5% per il gasolio. E in caso di ’servito’ il corrispettivo da consegnare al benzinaio può diventare significativamente più alto. Guai a tralasciare, poi, i pedaggi autostradali, con aggravi medi del 2,2% da gennaio secondo Altroconsumo. Insomma, non c’è salvezza. "A rincarare sono anche tutti i servizi turistici accessori, dai ristoranti che costano il 3,8% in più ai parchi divertimento (+4%), passando per musei e monumenti (+3,7%)", afferma il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso, definendo il trend in corso come una autentica "stangata, a parità di consumi".

"Attenzione! – ammonisce il presidente di Assoviaggi-Confesercenti Gianni Rebecchi –. In questa fase di mercato, non possiamo più assistere a ulteriori aumenti dei costi sui servizi turistici perché potrebbero seriamente inibire la crescita". O peggio, rilanciare l’inflazione, tornata parzialmente nei ranghi, ma mai davvero domata. Incrociando le stime di Assoutenti con l’ultima ricerca di Assoviaggi, un altro dato fa drizzare le antenne a operatori e turisti. Gli aumenti descritti si manifestano in un mercato in lieve contrazione: le richieste per i ponti primaverili assommano infatti a -2,8% rispetto al dato 2023, un rallentamento sottile ma percettibile.

La domanda inevitabile è quale impatto ci sarebbe sui prezzi già esplosi, in caso di tutto esaurito. Lo scorso anno circa 17,1 milioni di italiani si sono concessi una vacanza tra festa della Liberazione e festa dei lavoratori, per un business da 7,4 miliardi di euro che quest’anno lieviteranno a 8,2. Un ruolo decisivo sulle imminenti partenze dovrebbe giocarlo il meteo, ancora molto instabile. Così, mentre il trend dei rincari appare già segnato, quello delle presenze e della soddisfazione degli operatori turistici offre al momento opinioni notevolmente frastagliate. Sul periodo 25 aprile-1° maggio, sensazioni positive arrivano dal 16,8% degli imprenditori, contro il 41,2% di indicazioni di stabilità e il 37,8% di diminuzione del business. Chi esulta a prescindere sono invece le agenzie di viaggio. Il primo trimestre 2024 regala un volume d’affari in crescita del +8,9% rispetto a gennaio-marzo 2023. Come dire che non saranno rincari di questa entità a togliere agli italiani la voglia di vacanze.