Assume i connotati di una guerra aperta quella contro gli autovelox in Veneto, sabotati nelle ultime settimane da anonimi vandali soprattutto nel Rodigino. Ora il tiro si è alzato pericolosamente. La notte scorsa sulla statale 307 del Santo, a Cadoneghe (Padova) qualcuno ha piazzato della miscela esplosiva alla base del pozzetto con i cavi elettrici collegati all’autovelox dei record – circa 24mila automobili pizzicate in un mese – e l’ha fatto saltare. Proprio ieri a Cadoneghe, di fronte alla sede della polizia locale, c’è stato un sit in degli automobilisti castigati dall’infallibile rilevatore: su quel tratto di strada prima c’era il limite dei 70 chilometri orari.
Poi l’arteria è passata sotto la gestione diretta del Comune, e il limite è sceso a 50 kmh. Questo spiegherebbe, secondo i multati, perché molti di loro siano incorsi nelle infrazioni mentre transitavano sulla 307 poco sopra i 50 orari, ma ben sotto i 70, beccandosi lo stesso le multe. Nel primo mese di attivazione l’impianto aveva registrato le immagini di circa 24mila auto oltre il limite, con multe a ripetizione. Si tratta di sanzioni da 180 euro, con tre punti in meno sulla patente.
E più di residenti di Cadoneghe sono spesso automobilisti che arrivano da più lontano, e percorrono la statale verso Padova per andare al lavoro. C’è chi ne ha collezionate anche 20-30, e spera almeno in una sanatoria da parte del sindaco, Marco Schiesaro. Che però alza le braccia, ricordando che l’autovelox in quel punto c’era anche in passato (multava sopra il limite dei 70) e che è stato regolarmente autorizzato dal Prefetto, per prevenire l’alta velocità e gli incidenti.