Mercoledì 19 Marzo 2025
FRANCESCA BIAGI
Cronaca

In ricordo di Marco Biagi: "Caro fratello mio, sei vivo nei nostri cuori"

Lettera di Francesca, sorella del giuslavorista ucciso a Bologna dalle Nuove Br: “La tua mancanza è la più grande presenza che si possa sentire”

Marco Biagi, il giuslavorista ucciso a Bologna dalle Nuove Br

Marco Biagi, il giuslavorista ucciso a Bologna dalle Nuove Br

Bologna, 18 marzo 2025 – Caro Marco, fratello mio, "non so dove vadano le persone quando scompaiono, ma so dove restano": lo scriveva commossa Margaret Mazzantini e faccio mia una citazione che, naturalmente, mi avvicina al tuo indelebile ricordo.

Dirsi addio è sempre molto difficile e perdere una persona cara, un fratello, è forse fra i dolori più grandi che si possa provare. La sua assenza pervade ogni cosa, si nasconde in ogni nostro piccolo gesto e ci accompagna giorno dopo giorno, mentre la ferita che ha lasciato sembra non poter mai cicatrizzare, sebbene siano trascorsi come in questo caso, 23 anni. Per stare meglio ci vuole un tempo maggiore, semmai arriverà... anche se questo tempo verso la guarigione è diverso per ognuno di noi.

A volte potremmo sentirci come se nulla più avesse significato e come se la sofferenza prendesse il sopravvento. Quante volte mi sono sentita così! E ci sono momenti nella nostra vita in cui pare che nemmeno le parole possano darci conforto, eppure ci aggrappiamo ad esse nella speranza di trovarvi quel sollievo che andiamo cercando.

Di fronte a un grande dolore, tutto quello che possiamo fare è cercare di “stare a galla”, dirottando le nostre energie, cosi compromesse, sugli affetti che ci restano. Sembra una magra consolazione nel momento in cui la perdita di un fratello, in modo così “brutale”, mette in discussione il nostro equilibrio e ci costringe a ridisegnare la mappa delle nostre certezze.

"Devi essere paziente... attendere che il tempo ti sia “complice” in questa impresa titanica che consiste nell’imparare a convivere con il dolore", mi dicevano... Del resto non abbiamo scelta. Cosa possiamo fare? Devi evitare di inaridirti, anzi "usare il dolore per cercare di portare alla luce tutto il tuo patrimonio di sentimenti ed emozioni che troppo spesso trascuriamo inseguendo mete illusorie. Solo così si può avere la possibilità di uscire da certe esperienze più forti, più consapevoli, più “umani“. E allora, paradossalmente, potremo dire che il dolore ci sarà servito per vivere meglio di come abbiamo vissuto finora".

Facile a dirsi... difficile da mettere in pratica... Tuttavia la vita va avanti, il sole torna a sorgere di nuovo e prima o poi, anche noi, ci troveremo a sorridere ancora lasciando che le nostre lacrime finalmente si asciughino.

La tua mancanza però non se ne andrà mai; avremo sempre un grande vuoto che ci ricorderà tutto ciò che abbiamo perso e che avrebbe potuto essere. La tua morte ci ha colpito sia per l’evidente brutalità del gesto omicida, sia perché sei risultato vittima di un criminale odio ideologico nonostante tu fossi un uomo onesto, generoso, sano e perbene.

In tutti questi anni abbiamo letto tante, forse troppe, inutili parole scritte nel tentativo di alleviare il dolore straziante della tua perdita. So però che quando qualcuno scompare dalla nostra vita, fisicamente o metaforicamente, la sua presenza viene fortunatamente conservata nei ricordi che diventano un rifugio dove possiamo ritrovare le persone, rivivere i momenti condivisi e avvertire ancora la loro presenza.

La mancanza di una immagine spesso è in grado di suscitare reazioni intense, magari contrastanti, comunque forti e non sempre piacevoli. La mancanza è infatti la più grande presenza che si possa sentire. A volte addirittura ci piace credere che la persona che amiamo “ci pensi“ un po’... che abbia lo stesso desiderio nostro di appartenersi, viversi, amarsi, mancarsi per poi restare abbracciati, magari guardandosi negli occhi e occupare il posto più prezioso di sempre. A volte, invece, ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca cosi tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi “sogni“ per abbracciarlo davvero! Un dolore indicibile…

E questo dolore si preferirebbe gestirlo in privato ma, ancora una volta, MARCO, ho ritenuto giusto condividere la TUA MEMORIA affinché sia ricordato per le cose in cui credevi e per fare in modo che le tue idee, ancora così attuali, siano comprese e rispettate.

È un grande sforzo ma è giusto che la tua storia, il tuo sacrificio non venga mai dimenticato per continuare a trasmetterlo alle generazioni future. Anche quando qualcuno non è più con noi, i legami emotivi possono rimanere forti e influenti, continuando a essere una fonte di conforto, ispirazione e amore.

Riconoscere dove le persone restano dopo la loro scomparsa ci porta a una maggiore consapevolezza della perdita ma anche della gratitudine per il tempo trascorso insieme. Questa consapevolezza può portare a un maggiore apprezzamento per le relazioni che abbiamo ora. Condividere storie, esperienze e sentimenti relativi a chi è scomparso può essere un modo potente per mantenere viva la loro memoria. Attraverso la condivisione possiamo infatti permettere ad altri di conoscere e sentire l’impatto di quelle persone sulle nostre vite.

La mia riflessione è un invito a riconoscere e a celebrare il modo in cui le persone restano con noi dopo la loro scomparsa. Le persone possono lasciarci fisicamente, ma rimangono vive nei nostri cuori e nei nostri ricordi. Questa consapevolezza valorizza ogni momento con le persone che amiamo e ci fa trovare conforto e serenità, un "patto per la vita e per il lavoro" di tutta la nostra esistenza.

Ti ricordiamo, ti amiamo, ti vorremo sempre bene e sempre rimarrai nei nostri cuori. Manchi così tanto!!!