Roma, 13 febbraio 2021 - Gli operatori sciistici incrociano le dita e vedono avvicinarsi la luce alla fine del tunnel della chiusura a causa dell'emergenza Covid. Scade infatti lunedì 15 febbraio l'obbligo di chiusura sancito dall'ultimo Dpcm 16 gennaio del governo. Nei giorni scorsi il Comitato tecnico scientifico aveva dato sostanzialmente parere favorevole alla riapertura almeno per le regioni in zona gialla escludendolo invece per quelle in zona arancione (chiusura ovvia per quelle in zona rossa). Ma nelle ultime ore aumentano i dubbi fra gli esperti e il ministro Speranza ha chiesto un ulteriore parere agli scienziati. Cosa succederà quindi dalla prossima settimana? Dove si potrà eventualmente andare a sciare? Vediamo in questa guida sottolineando subiro che alcune Regioni si stanno già muovendo.
La prima cosa da sottolineare è appunto che il ministro Speranza ha chiesto nelle ultime ore un parere agli scienziati e quindi potrebbe arrivare in extremis una proroga del divieto. Se non ci sarà gli impianti in zona gialla potranno riaprire. Connesso al nodo sci è anche quello degli spostamenti fra la regioni gialle vietati fino al 15 febbraio, divieto che il governo uscente ha prorogato fino al 25 febbraio. Quindi in zona gialla fino al 25 febbraio si potrà andare a sciare solo all'interno della propria regione.
Marche, ipotesi micro zone arancioni
Dove si potrà andare
Come detto, il Cts si è espresso per un okay alla riapertura solo nelle regioni gialle. Oggi (venerdì 12 febbraio) è stata decisa la nuova mappa colorata d'Italia: Toscana, Liguria, Abruzzo e Provincia autonioma di Trento passano in zona arancione. La Sicilia torna in zona gialla.
Le date
La data x è il 15 febbraio ma non è detto che tutti i gestori degli impianti siano in grado di ripartire subito. Tra l'altro alcune regioni si stanno già muovendo con proprie ordinanze.
Piemonte
Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ha annunciato la dfirma di un'ordinanza "per l'autorizzazione della riapertura degli impianti sciistici piemontesi con una capienza del 30%. Ci auguriamo a breve, compatibilmente con la situazione epidemiologica, di poter portare al 50% il provvedimento. Questa iniziativa, ovviamente, procede parallelamente e dipende dai colori conferiti dal Cts alla nostra regione".
Veneto
Anche il Veneto è pronto a ripartire. Il governatore Luca Zaia ha firmato un'ordinanza per la riapertura dal 17 febbraio. L'ordinanza prevede, tra l'altro, che "in ogni comprensorio sciistico, o stazione non ricompresa in un comprensorio, o raggruppamento di impianti, il numero massimo di presenze giornaliere sia nella misura del 30% della portata oraria complessiva degli impianti di risalita aperti". Per le stazioni sciistiche con massimo due impianti complessivi, le presenze giornaliere sono stabilite nel massimo del 50% della portata oraria complessiva.
Lombardia
Anche in Lombardia dal 15 febbraio - sempre che si resti in zona gialla - potranno riaprire gli impianti sciistici. L'ordinanza firmata dal governatore Attilio Fontana prevede che in ogni stazione sciistica, il numero massimo delle presenze giornaliere non potrà superare il 30% della portata oraria complessiva di tutti gli impianti di risalita, mentre per le stazioni sciistiche che non hanno più di due impianti, il numero massimo di presenze giornaliere è determinato nella misura del 50% della portata oraria complessiva. Intanto alcune regioni hanno già fissato date e regole.
Trentino
Doccia fredda invece oggi per il Trentino che aveva annunciato la riapertura degli impianti dal 17 febbraio: da domenica 14 febbraio è in zona arancione e quindi gli impianti dovranno restare chiusi.
Val d'Aosta
In Val d'Aosta riapertura probabile dal 18 febbraio, imponendo un numero chiuso di 30 mila persone al giorno (il protocollo di sicurezza consentirebbe di arrivare a 42mila).
Le regole
Le regole restano quelle essenziali: mascherine, igienizzazione e distanziamento. Gli skipass giornalieri acquistabili avranno un limite massimo, che terrà conto anche degli abbonamenti. I gestori degli impianti devono poi nominare un referente Covid e attivare percorsi che garantiscano il distanziamento in entrata ed uscita. Ovviamente bisogna puntare su vendita o prenotazione online. Per quanto riguarda il raggiungimento delle piste, per le seggiovie la portata massima resterà al 100% della capienza ovviamente con uso obbligatorio della mascherina chirurgica, mentre per cabinovie e funivie la portata sarà ridotta almeno al 50%, sia nella fase di salita che di discesa, sempre con l'uso obbligatorio della mascherina. E ovviamente dovrà essere granatito il distanziamento nei rifugi (quindi posti contingentati).