Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Immagini choc al liceo Le lezione del preside stavolta unisce tutti

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"Un gesto di qualche isolato ma brutale, brutto, violento e pesante". Parole messe nero su bianco dal preside del liceo classico Carducci di Milano, Andrea Di Mario, in una circolare a studenti, genitori e docenti, apparsa sul sito della scuola. Perché quello striscione attaccato davanti alla scuola, accompagnato dalle immagini della premier Giorgia Meloni e del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a testa in giù, parla un linguaggio nel quale "non ci riconosciamo", scrive il preside, così come "i modi che sono per noi completamente inediti e preoccupanti e che rifiutiamo. Gli studenti del liceo immediatamente si sono dissociati tramite i loro rappresentanti e la comunità scolastica tutta condanna nel modo più netto l’atto di intimidazione avvenuto". Il preside parla di "danno, doloroso, rispetto a tutto quello che in questa scuola si sta facendo e non vogliamo che i nostri studenti siano vittima di un circuito, banale, che banalizza la stessa lettura della realtà".

Non si sono fatte attendere le reazioni politiche. In primis dal ministro Giuseppe Valditara, che ha fatto i suoi "complimenti ad un preside coraggioso, consapevole del suo alto ruolo istituzionale". La presidente dei senatori del Pd, Simona Malpezzi, ha definito "bellissima", di "grande valore educativo" la lettera del dirigente del Carducci. Mentre dal presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte arriva l’affondo: "Il ministro dell’Istruzione Valditara non si smentisce: il suo spirito democratico e il richiamo dei principi costituzionali affiorano a intermittenza, a seconda del contesto". Ossia "critiche e censure" per la preside Savino "che ha scritto una lettera ineccepibile per condannare la violenta aggressione agli studenti fiorentini del Liceo Michelangiolo mentre interviene prontamente ad applaudire la lettera del preside del liceo Carducci, che giustamente condanna le inqualificabili immagini e relativi messaggi contro il ministro stesso e il Presidente del Consiglio. Gesto deplorevole, e noi lo condanniamo con fermezza e senza indugio".

St. Con.