di Fabrizio Morviducci
CASSINO (Frosinone)
Tornano a Montecassino sette antichi reliquiari che mancavano dalla seconda guerra mondiale. Erano spariti dalla distruzione dell’abbazia nel 1944, e da domattina riprenderanno il loro posto. A restituire gli oggetti sacri all’abate, dom Luca Fallica, sarà un veterano della II guerra mondiale di 101 anni, Caster Salemi, che verrà appositamente dagli Stati Uniti. Fu suo fratello, Salvatore a raccogliere i reliquiari come souvenir di guerra in mezzo alle macerie dell’antica abbazia interamente distrutta dalle bombe alleate e da mesi di combattimenti. Ad accompagnare Caster ci saranno il figlio Michael e il nipote Rosario figlio di Salvatore.
L’altro figlio di Salvatore, Joseph, docente di lettere classiche, nel gennaio 2023 ha studiato i manufatti traducendo le iscrizioni latine e arrivando all’attribuzione di questi antichi pezzi di arte sacra. I reliquiari erano sicuramente nella disponibilità dell’abbazia benedettina da secoli. Contengono resti ossei o di tessuto della veste degli apostoli San Giovanni e San Luca, San Matteo e Sant’Andrea; dei vescovi sant’Ignazio e San Guglielmo; di Sant’Andrea il Confessore.
L’ipotesi è che potessero essere custodite in una cappella abbaziale, saltata durante il bombardamento a tappeto alleato del 15 febbraio ’44. Ed è in questo momento che la storia della famiglia Salemi si incastra con quella dei medaglioni. I due fratelli Salemi, Caster e Salvatore, all’inizio della seconda guerra mondiale furono chiamati alle armi. II primo combatté nel Pacifico contro i giapponesi; Salvatore, che all’epoca dei fatti era sergente dell’Intelligence militare, in Europa. Nato nel 1913 a New York da immigrati siciliani, Salvatore conosceva perfettamente il dialetto siciliano. Per questo sia in Nord Africa sia per lo sbarco in Sicilia e per tutta la campagna d’Italia, ebbe l’incarico di interrogare i prigionieri di guerra italiani, di studiare carte e documenti dei nemici per favorire l’avanzata degli alleati.
Salemi fu uno dei primi soldati a salire a Montecassino dopo la ritirata dei paracadutisti tedeschi che erano asserragliati sul monte. Trovò le reliquie tra le macerie. Decise di raccoglierle, probabilmente come souvenir di guerra e le spedì alla madre, Girolama. La donna, molto religiosa, le sistemò accanto a una statua della Madonna che teneva in casa. Dopo la sua morte nel 1979, i manufatti sono passati di mano tra le sorelle di Salvatore e Caster: prima a Rose che le ha custodite fino al 2009, successivamente a Jean ancora vivente. È stata proprio Jean, a spingere per un’auspicata restituzione. Per questo la famiglia è entrata in contatto con Andrew Biggio, ex marine e scrittore, che accompagna i veterani della II guerra mondiale in Europa per ‘saldare il loro conto con la storia’. Biggio ha chiuso il cerchio interpellando i volontari dell’Associazione Gotica Toscana che, attraverso il presidente Filippo Spadi hanno organizzato la cerimonia di restituzione.
"Per la nostra associazione – ha detto il presidente di Gotica Toscana, Filippo Spadi – è un onore essere parte di questo evento che permette alla famiglia Salemi di chiudere un cerchio e al nostro Paese di recuperare alcuni oggetti di indiscusso valore storico e culturale". È una particolare coincidenza che questi reperti tornino nell’80° anniversario dello sbarco alleato in Sicilia che diede il via alla campagna di liberazione; un anniversario che riporterà sulle spiagge di Gela alcuni tra i pochi veterani sia americani che britannici e del commonwealth ancora in vita per delle celebrazioni tra storia e memoria.