Giovedì 19 Dicembre 2024
MONICA ROSSI
Cronaca

Campi agrivoltaici, l’assessore Mammi: "Il suolo va tutelato. Controlli e sanzioni, non vogliamo scempi"

Le leggi? "Serve una normativa nazionale uniforme"

Alessio Mammi, assessore all'Agricoltura di Regione Emilia Romagna

Alessio Mammi, assessore all'Agricoltura di Regione Emilia Romagna

"È necessaria una normativa nazionale uniforme, perché non ha alcun senso che ogni regione si muova autonomamente in materia energetica". L’assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna, Alessio Mammi, sta affrontando il tema dell’agrivoltaico.

Le energie rinnovabili sono un’opportunità per le imprese agricole?

"L’approvvigionamento energetico è uno dei grandi temi del nostro tempo, ma è una situazione non governata che rischia di generare speculazioni. Andavano date risorse pubbliche per installazioni in aree dismesse, tetti, aree non produttive, parcheggi, aree autostradali, strade".

Si paga un prezzo alto in termini di consumo di suolo?

"Noi dobbiamo aumentare energia ma anche garantire cibo e sicurezza alimentare quindi sono fermamente contrario a ogni soluzione che consumi suolo agricolo. Dobbiamo tutelare il suolo ricco di biodiversità, dal rischio di un possibile scempio ambientale e agricolo. Esistono migliaia di ettari di superfici già urbanizzate e utilizzabili, senza consumare suolo agricolo fertile, altrimenti rischiamo di perdere quantità enormi di aree agricole e di vederle coperte di pannelli".

Quanti sono gli impianti agrivoltaici richiesti in Regione?

"Oggi in Emilia-Romagna abbiamo richieste per più di 1.200 ettari di agrivoltaico in area agricola, assolutamente troppe e, inoltre, il Decreto nazionale approvato nei mesi scorsi consente di mettere fotovoltaico a terra lungo autostrade e zone industriali, per il 100% delle aree interessate. Un vero e proprio scempio che cercheremo in ogni modo di fermare. Riproporrò in modo deciso la norma per impedire il fotovoltaico a terra libero lungo autostrade e aree produttive, e spero che tutti i parlamentari ci sostengano".

Basterà l’installazione di impianti agrivoltaici avanzati, cioè sollevati da terra per consentire la prosecuzione delle attività agricole di qualità, tutelare il biologico e le produzioni di qualità?

"La nostra Regione ha ritenuto che venissero ammessi esclusivamente impianti agrivoltaici avanzati, anche per la tutela produttiva delle nostre straordinarie 44 Dop e Igp. Abbiamo messo limiti qualitativi e quantitativi rispetto le aree che si possono utilizzare, e verificheremo in modo molto scrupoloso che siano davvero agrivoltaici avanzati e non forme di speculazione".

A seguito del decreto nazionale sono stati dati 180 giorni alle Regiorni per individuare le aree idonee (anche se al momento il percorso legislativo è fermo per un ricorso al Tar del Lazio). La Giunta regionale come intendete procedere?

"Affronteremo al più presto il tema in Giunta e in Assemblea, in accordo con le associazioni che rappresentano le imprese agricole e agroalimentare, per fissare criteri di controllo e sanzioni molto stringenti sulle proposte di impianti agrivoltaici avanzati, che devono essere sempre compatibili con l’attività agricola e stabilire un tetto massimo di aree di posa".