di Stefano Chiossi
Voleva sposarsi con il fidanzato segreto, Saman, in barba al matrimonio combinato con un cugino organizzato dalla famiglia. E quel sogno a occhi aperti lo stava vivendo eccome. Tanto da ordinare il vestito in Pakistan, dopo aver ricevuto la proposta di nozze a inizio aprile in una splendida settimana da ’donna occidentale’ a Roma con il futuro marito. È quanto emerge dal materiale esclusivo pubblicato dalla trasmissione Mediaset Quarto Grado, che ha raccontato l’ultimo mese di una storia d’amore finita con la sparizione della 18enne pachistana di Novellara. Riavvolgendo il nastro i due si erano conosciuti nel 2019 attraverso alcune chat online. Lei di Reggio Emilia, lui un 21enne connazionale residente nel Centro Italia. Alcuni messaggi, prima di frequentarsi di persona, ovviamente in gran segreto, mentre la famiglia della 18enne progettava il matrimonio combinato in Pakistan. Nell’ultimo anno però l’amore esplode definitivamente. Saman scappa alle nozze clandestine fissate in dicembre rifugiandosi in una struttura protetta a Bologna. Da lì spedisce per San Valentino uno splendido mazzo di rose al fidanzato, con tanto di dedica inglese ’Just for you’, ovvero un semplice ma intenso ’Solo per te’. Ad aprile il culmine della relazione. La 18enne fugge da Bologna, prende l’Alta Velocità e si dirige a Roma, dove dall’11 trascorre una settimana assieme al fidanzato. È proprio in quel momento spensierato che arriva la proposta: "Sposiamoci". Saman, decisa più che mai, torna nelle campagne di Reggio Emilia, a Novellara, per riprendersi i documenti, salutare la famiglia e iniziare una nuova vita. Ma in quei giorni frenetici, il padre Shabbar stava già organizzando una nuova data per le nozze combinate, fissata a giugno. E’ lì che Saman inizia a capire i contorni di una fuga impossibile. Era andata dai carabinieri il 22: "Voglio denunciare i miei genitori perché trattengono i miei documenti" l’ultimo grido disperato ai militari. Poi scrive al fidanzato una frase quasi premonitrice: "Morirei per te". A rileggerla ora mette i brividi: pochi giorni più tardi, ovvero il 30 aprile, secondo la Procura di Reggio Emilia Saman Abbas è stata ammazzata dalla famiglia. E così quel bellissimo vestito da sposa non sarà mai indossato. Rimarrà lì, intonso, in qualche negozio pachistano. Quasi un monito per chi prova a opporsi a una famiglia fondamentalista.
Il fidanzato, ancora scosso, si è sfogato sempre a Quarto Grado con frasi confidate alla redazione del programma televisivo. Che pesano come macigni: "Più di quello che abbiamo fatto, come dovevamo comportarci? Abbiamo segnalato, abbiamo denunciato… Ci aspettavamo di essere più protetti". Poi, riflette: "L’Islam, la religione, non c’entra niente in questa storia. E di certo non ci aspettavamo che i genitori di Saman potessero arrivare ad uccidere la figlia per punizione". Infine, la realtà. Nuda e cruda: "Mi rendo conto che Saman è stata uccisa. Ma mi auguro che non sia realmente morta. Le penso da qualche parte, ancora in vita…".