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Il rimpianto di Zelensky "Non sono il papà migliore Figli cresciuti senza di me"
di Marta Ottaviani
Fare il padre della Patria impone delle rinunce, a cominciare dal ruolo di padre di famiglia. Parola del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Il numero uno di Kiev, durante un’intervista rilasciata a un gruppo di giornalisti del nord Europa, si è lasciato andare a una confidenza sul rapporto con i propri figli. "Le persone dicono che non sono un cattivo presidente, ma di certo al momento non sono un buon padre. In questo momento i miei figli li stanno crescendo mia moglie e la guerra". Una confessione amara, fatta da un leader che ha ammesso che coniugare il dovere di Stato e quello genitoriale è una ‘impresa impossibile’. "Non mi posso staccare dalle vicende del conflitto nemmeno per un attimo – ha continuato Zelensky – e la guerra non è qualcosa a cui ci si può abituare. La prima volta che abbiamo liberato un territorio è stato come tornare alla vita".
La coppia presidenziale è sempre stata molto discreta riguardo alla sua vita privata. Zelensky e la moglie Olena hanno due figli, Oleksandra, 18 anni, e Kyrylo, di 10 anni. Tempo fa, proprio la first lady aveva spiegato ai media quanto fosse difficile la nuova quotidianità e quanto tutto ciò rappresentasse una prova dura da affrontare come genitore. Zekenska aveva confessato che la cosa più difficile alla quale abituarsi era stato l’allarme aereo, che da un anno e due mesi risuona nel Paese praticamente ogni giorno. Riguardo ai suoi figli, la moglie del presidente aveva lodato la maturità con la quale stavano affrontando il conflitto, soprattutto Kyrylo, che è ancora un bambino e che, probabilmente ispirato anche dai discorsi del padre, parla sempre della vittoria. Ma anche con tutta la motivazione possibile, i momenti di sconforto non mancano.