Giovedì 30 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Il Riesame di Perugia: gli atti tornano a Roma. Cantone all’Antimafia: "Indagine mostruosa"

Tornerà a Roma dove era stata avviata l’indagine, finora condotta dalla procura di Perugia, sui tanti presunti accessi abusivi alle...

Tornerà a Roma dove era stata avviata l’indagine, finora condotta dalla procura di Perugia, sui tanti presunti accessi abusivi alle...

Tornerà a Roma dove era stata avviata l’indagine, finora condotta dalla procura di Perugia, sui tanti presunti accessi abusivi alle...

Tornerà a Roma dove era stata avviata l’indagine, finora condotta dalla procura di Perugia, sui tanti presunti accessi abusivi alle banche dati della Direzione nazionale antimafia con al centro il tenente della guardia di finanza Pasquale Striano e l’ex magistrato Antonio Laudati. A tracciare la strada è il Tribunale del riesame del capoluogo umbro con una ordinanza che individua la competenza a Roma (come già fatto dal gip a dicembre) e rigetta l’appello dei pm contro la decisione del giudice delle indagini preliminari di non applicare i domiciliari ai due indagati. Una decisione tecnica sull’inchiesta che nei mesi scorsi ha fatto fibrillare il mondo politico-istituzionale. Venne aperta dopo una denuncia del ministro della Difesa, Guido Crosetto, per via della pubblicazione di notizie sulla sua precedente attività professionale. Fu poi trasferita a Perugia per il coinvolgimento di Laudati. Al Riesame la procura guidata da Raffaele Cantone (foto sopra) aveva depositato un’attività integrativa d’indagine secondo la quale sono oltre 200mila gli atti scaricati da Striano tra il 2019 e il 2022. Che si aggiungono alle migliaia di accessi abusivi già contestati alla banca dati, acquisendo così informazioni su esponenti delle istituzioni, del mondo economico, politici, protagonisti dello spettacolo e dello sport. Sentito dalla Commissione Antimafia, Cantone aveva parlato di un’indagine di portata "mostruosa" ed "inquietante", una sorta di "verminaio".