Lunedì 3 Marzo 2025
GIOVANNI PANETTIERE
Cronaca

Il ricovero di papa Bergoglio. Messa in ospedale con i medici: "Sento il sostegno di tutti voi"

Francesco nell’Angelus: "Da qui la guerra è ancora più assurda, pace in Ucraina e Palestina". La Santa Sede esclude conseguenze dall’ultimo broncospamo. Ma resta il rischio di criticità. .

Centinaia di fedeli testimoniano la propria vicinanza al Pontefice ricoverato al decimo piano del Gemelli dal 14 febbraio scorso per un’infezione polmonare

Centinaia di fedeli testimoniano la propria vicinanza al Pontefice ricoverato al decimo piano del Gemelli dal 14 febbraio scorso per un’infezione polmonare

Il Papa, che non si vede, si fa sentire dal suo ricovero blindato al Policlinico Gemelli. Per la prima volta dal 14 febbraio, data in cui è entrato in ospedale per una polmonite bilaterale, l’88enne Bergoglio ha parlato direttamente e in termini chiari della sua malattia. Lo ha fatto nel testo dell’Angelus, per la terza settimana consecutiva pubblicato, ma non pronunciato a causa proprio delle condizioni di salute del Pontefice che resta in prognosi riservata e che fino all’ultimo ha sperato di potersi affacciare dalla finestra del suo appartamento per salutare la folla raccolta in preghiera per lui.

"Vi mando questi pensieri ancora dall’ospedale, dove come sapete mi trovo da diversi giorni, accompagnato dai medici e dagli operatori sanitari, che ringrazio per l’attenzione con cui si prendono cura di me – si legge nel testo –. Avverto nel cuore la ‘benedizione’ che si nasconde dentro la fragilità, perché proprio in questi momenti impariamo ancora di più a confidare nel Signore; allo stesso tempo, ringrazio Dio perché mi dà l’opportunità di condividere nel corpo e nello spirito la condizione di tanti ammalati e sofferenti". Nonostante la sofferenza di queste ore, dal Gemelli Francesco non rinuncia ad invocare la pace in Ucraina, Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan e Kivu. "Da qui la guerra appare ancora più assurda", dichiara prima di congedarsi con un ben augurante "arrivederci".

Anche così il Pontefice, che si sente "portato e sostenuto da tutto il popolo di Dio", prova a a rassicurare i milioni di fedeli che con trepidazione seguono il suo decorso ospedaliero, preoccupati, chi più chi meno, per l’assenza di foto della degenza. Un particolare, quest’ultimo, foriero di basse speculazioni online sulla stessa sorte del successore di Pietro. "Almeno Wojtyla in ospedale si faceva fotografare", mormorano i maligni, dimenticando che la prognosi per Francesco non è stata sciolta. Dal punto di vista clinico la situazione è stazionaria. Pur se "permane il rischio di criticità", fonti vaticane escludono che, dopo il broncospasmo di venerdì, vi siano state "conseguenze dirette", ossia una polmonite ab ingestis. Il Pontefice, dopo aver fatto colazione e aver letto i giornali, ieri "ha partecipato alla Santa messa" con chi si sta prendendo cura di lui, "è apiretico" e ha alternato "il riposo alla preghiera", si legge nell’ultimo bollettino della Sala stampa vaticana.

Incoraggiante il fatto che "non ha necessitato di ventilazione meccanica non invasiva, ma unicamente di ossigenoterpia ad alti flussi". Il Papa ha anche ricevuto la visita del segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, e del sostituto agli Affari generali, l’arcivescovo Edgar Pena Parra. Il pontificato di Bergoglio comunque continua.