Martedì 14 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Il post di Lollobrigida: "Nessun problema con Giorgia e Arianna"

Il ministro: "Non sono al governo per parentela"

Francesco Lollobrigida, 52 anni, insieme alla ex compagna Arianna Meloni, 49 anni

Francesco Lollobrigida, 52 anni, insieme alla ex compagna Arianna Meloni, 49 anni

Ha finito per parlarne, inevitabilmente, Francesco Lollobrigida. L’attuale ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e delle Foreste ha deciso di commentare, attraverso un post sul suo profilo Facebook, lo stato di salute del governo oltre che rispondere al polverone alzatosi ieri sulla sua situazione sentimentale. Il post arriva dopo l’intervista uscita ieri della sua ormai ex compagna e sorella della premier Arianna Meloni, in cui ha annunciato l’interruzione della loro relazione. "Da personaggio pubblico devo solo una risposta: non vi è alcun problema politico né con Giorgia né con Arianna e chi spera in questo non avrà grandi soddisfazioni". Il ministro ha sottolineato come il caso non metta a rischio la stabilità del partito e ancora di più del governo, che non sta passando un momento particolarmente roseo visti gli attriti, negli ultimi giorni, tra i partiti di maggioranza sul tema dello ius scholae. Lollobrigida ha poi approfittato del tema per togliersi qualche sassolino dalla scarpa e rispondere alle voci che lo consideravano ministro soltanto per i suoi legami familiari, sottolineando come si "dovrà prendere atto che non erano i rapporti di parentela la ragione del mio ruolo".

L’esponente di FdI ha poi dato spazio a un piccolo sfogo nei confronti dei tanti commenti arrivati sulla separazione: "Non mi è mai capitato nella vita di gioire per un problema accaduto a un’altra persona. Anche del mio peggior nemico. Non è bontà la mia, il sacerdote è mio fratello Maurizio, ma semplice considerazione di quanto mi sentirei ridicolo a farlo. Provare gioia per il dolore degli altri o ridicolizzarlo mi appare come una debolezza frustrante. Non trovare il modo di essere felici e festeggiare quando altri possano trovarsi nella medesima condizione…patetico".

E prosegue: "Basterebbe una riflessione, privandosi per un momento della maschera d’odio e autocommiserazione che condiziona questo atteggiamento e porsi alcune domande: perché? A che serve? Mi migliora? Se poi uno avesse la forza, non provando vergogna per le risposte o riuscendo a oscurare a se stesso con un velo di ipocrita cinismo il loro contenuto potrebbe aggiungerne una: a quanti innocenti faccio del male senza uno scopo?". Chissà, afferma il ministro "se di fronte al responso ritirerebbe la mano e chinerebbe il capo nel naturale gesto che invoca il perdono". E infine una stoccata ai giornali, colpevoli a suo dire di parlarne: "Non darò soddisfazione al voyeurismo di queste ore in cui anche i giornali più blasonati si dedicano a sollecitare gli ultimi scampoli di chiacchiere da ombrellone".