Marco Marzano, professore ordinario di Sociologia all’Università di Bergamo, da anni ascolta storie di tormenti e solitudine nel mondo sacerdotale. Nel libro ’La casta dei casti, i preti, il sesso e l’amore’ svela un universo bisognoso di urgenti riforme, "un sistema di bugie e segreti che produce drammatiche conseguenze per il clero stesso e per l’intera comunità cristiana". Professore, il Papa ha spostato un vecchio problema sul piano digitale. Il diavolo entra in seminario attraverso la pornografia sul web per rubare le anime consacrate. Anche delle suore. Un grido di allarme sorprendente.
"E perché si sorprende? Il Pontefice parla di una realtà che ho verificato sul campo in decine di interviste. I preti fanno grandissimo uso della pornografia. Una volta nei seminari si dava la caccia ai giornaletti, oggi basta un telefonino. Francesco ci ha abituati a osservazioni estemporanee che non sono materia di dottrina, ma il problema è serio perché ancora una volta riporta all’affettività e alla sessualità del clero, a bisogni primari che la Chiesa continua a non volere affrontare".
Il celibato obbligatorio. La promessa solenne di una vita casta. Che lei però conferma non essere la regola.
"Le mie ricerche testimoniano che la vita sessuale del clero è molto diversa da quella che vorrebbe il Papa, ma la questione continua a non essere affrontata. La castità serve alla Chiesa per conservare il suo carattere sacrale, l’idea del prete puro è radicata profondamente nella nostra cultura che sotto sotto insiste nel considerare il sesso sporcizia. La castrazione simbolica, non avere desideri, è ancora sinonimo di santità. Così non si prende nemmeno in considerazione che la santità possa passare da un amore vissuto in maniera trasparente e rispettosa".
Va bene l’amore. Ma i sacerdoti che consumano pornografia resta un’immagine forte.
"E l’ammonimento che viene dall’alto banalizza, ridicolizza quello che per molti è un dramma. Resistete alle tentazioni, non guardate le donne nude. Come il prete che nel confessionale mette in guardia il ragazzino dalla masturbazione. Anacronistico. Mi piacerebbe che il Papa si soffermasse sul desiderio di autenticità di tanti ragazzi. Questo al di là del porno, che è solo una delle declinazioni della sessualità, quella dell’immaturità e dell’apprendimento. Ho conosciuto sacerdoti con un’attività sessuale intensa, fatta spesso di relazioni multiple. Vissuta spesso con inadeguatezza ed enormi sensi di colpa ma a volte anche con serenità. Serve una svolta, non una battuta".
In Germania la chiedono da tempo.
"E si prende tempo. Perché se la Chiesa affronta il problema apertamente viene giù".