
Il Papa ieri si è collegato in video per seguire gli Esercizi spirituali della Curia romana
Accetta la rinuncia di un vescovo tedesco, riceve la visita dei suoi due più stretti collaboratori, il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, e il sostituto, monsignor Edgar Peña Parra, si collega in video per seguire gli Esercizi spirituali della Curia romana. Si avvicina il dodicesimo anniversario di pontificato di Papa Francesco, il prossimo 13 marzo, e pur nella “clausura” della degenza al decimo piano del policlinico Agostino Gemelli, Bergoglio continua a lavorare e dare, come può, il suo indirizzo alla Chiesa.
I medici registrano lievi miglioramenti, "una buona risposta alla terapia" ma in via prudenziale ancora non sciolgono la prognosi. Vogliono aspettare di avere maggiori elementi per poter dire se Francesco, ricoverato dal 14 febbraio scorso, ha effettivamente intrapreso la risalita o se si tratta di una stabilizzazione ancora fragile.
Le crisi respiratorie ad ora, non si sono più presentate ma le difficoltà del Papa si sono rese del tutto evidenti quando la sua voce strozzata e affaticata è risuonata nel corso del Rosario in piazza San Pietro commuovendo i fedeli di mezzo mondo. Nell’équipe medica del Papa la parola d’ordine resta ‘prudenza’.
In serata si apprende che "prosegue la situazione di stabilità, con lievi e graduali miglioramenti"ma sempre "all’interno di un quadro complesso". Intanto ieri, Francesco ha potuto gestire gli affari correnti grazie agli aggiornamenti fornitigli di persona dai suoi collaboratori. Ormai li incontra a cadenza settimanale, quasi avesse trasferito Santa Marta al decimo piano del Gemelli e in modo, filtra dalla sala stampa vaticana, da "rimanere aggiornato sulla situazione della Chiesa e del mondo". Il suo pensiero, anche sul nuovo fronte di conflitto che si apre in Siria, è arrivato con l’Angelus dopo che in San Pietro era stata celebrata la grande messa per il Giubileo del mondo del Volontariato, presenti 25mila volontari tra cui 5mila delle Misericordie. Lo stemma papale ben visibile sul loggione centrale.
"Fratelli e sorelle, nel mio prolungato ricovero qui in ospedale, anch’io sperimento la premura del servizio e la tenerezza della cura, in particolare da parte dei medici e degli operatori sanitari, che ringrazio di cuore. E mentre sono qui, penso a tante persone che in diversi modi stanno vicino agli ammalati. Abbiamo bisogno di questo, del "miracolo della tenerezza", che accompagna chi è nella prova portando un po’ di luce nella notte del dolore".
Sempre nel testo diffuso per l’Angelus, non è mancato un nuovo appello per la pace nella “martoriata” Ucraina, in Palestina, in Israele, nel Libano e in altri teatri di guerra. In particolare, il Papa ha menzionato la Siria dove è riesplosa la violenza tra fazioni fedeli ad Assad e combattenti del nuovo regime: "Ho appreso con preoccupazione della ripresa di violenze: auspico che cessino definitivamente, nel pieno rispetto di tutte le componenti etniche e religiose della società, specialmente dei civili".
Francesco continua le terapie, tra cui quella respiratoria e motoria e l’alternanza di ventilazione meccanica non invasiva (con la maschera) di notte e l’ossigenazione ad alti flussi con l’uso di cannule nasali di giorno. Oggi ci sarà il ritorno del bollettino medico con maggiori dettagli ma chi si aspetta lo scioglimento della prognosi rischia di rimanere deluso.