Vigonovo (Venezia), 20 novembre 2023 – "Forse avrei preferito che fosse finita in un’altra maniera, ma è mio figlio e devo dargli forza, la vita deve andare avanti, spero di vederlo. Sono pur sempre suo padre". È devastato e disperato Nicola Turetta. Non trattiene le lacrime. Non riesce, e forse non ci riuscirà mai, a spiegarsi come suo figlio, che fino a otto giorni fa era il suo "ragazzo d’oro", abbia potuto accoltellare Giulia Cecchettin e poi abbandonarne il cadavere sulle rocce di un canalone, prima di fuggire verso l’Austria. "Siamo ancora sotto choc per quello che ha fatto nostro figlio. Non capiamo come possa essere successa una cosa del genere, e porgiamo le nostre condoglianze alla famiglia di Giulia. Le siamo vicinissimi, perché le volevamo bene".
Nicola Turetta è uscito dalla sua casa di Torreglia (Padova) per parlare brevemente con i giornalisti. "Giulia l’abbiamo conosciuta bene. Veniva qua con Filippo. La loro sembrava una coppia perfetta. Non riusciamo a capire – ha detto parlando anche a nome della madre – come possa aver fatto una cosa del genere un ragazzo a cui abbiamo cercato di dare tutto".
E negli anni, racconta, non c’erano mai stati segnali inquietanti. "Da padre – ha spiegato – ho pensato che fosse un figlio perfetto, perché non mi aveva dato mai nessun problema, né a scuola né con i professori. Mai un litigio con qualche compagno di scuola o altro. Mai. Con il fratello più piccolo neanche una baruffa. Trovarmi a fronteggiare una cosa del genere, non è concepibile, ci dev’essere qualcosa che è entrata in lui".
Il padre di Filippo ha poi ricordato di quando il figlio si era lasciato la prima volta con Giulia: "Mi diceva: ‘Mi ammazzo, non posso stare senza di lei’. Io gli dicevo: ‘Ne troverai altre’. Quello che fanno tutti i genitori. Poi sono tornati assieme all’università. Sono sicuro che Giulia avesse la sensazione che lui non le avrebbe mai torto un capello, perché sennò non avrebbe continuato a uscire con lui". Nicola Turetta e la moglie ancora non sanno se andranno in Germania per incontrare il figlio: "È dura. Avrei quasi preferito che la cosa fosse finita in un altro modo – Turetta ha poi spiegato che non intendeva dire che preferisse fosse morto –. Però è mio figlio, e quindi ho detto che comunque la vita deve andare avanti e quindi spero di vederlo"
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